Learning by playing – Aprender jugando
1^A
La mostra presenta una serie di giochi che illustrano il metodo utilizzato in classe nell’apprendimento delle lingue straniere nel primo anno del triennio. Il lavoro proposto include quattro giochi in inglese e altrettanti in spagnolo rivolti ai ragazzi di prima e ai visitatori delle mostre.
Particolare attenzione viene posta su alcuni argomenti affrontati nella prima parte dell’anno. In inglese le tematiche dei giochi sono numbers, parts of the body, things for school, animals, countries and nationalities. Le aree lessicali relative allo spagnolo includono los números, naciones y nacionalidades, lenguaje para comunicar en clase, objetos de la escuela, saludar y despedirse, dìas de la semana y los meses.
Lo storico è un investigatore
1^B
Che cos’è la storia? Storia significa indagine: lo studio della storia ci permette di scoprire cosa è accaduto nel passato e quindi di conoscere meglio noi stessi.
Il metodo di lavoro dello storico consiste nel ricercare indizi, le fonti, che gli permettano di effettuare una ricostruzione probabile (cioè che può essere provata) degli eventi passati.
In classe abbiamo cercato di fare nostro questo metodo di lavoro, analizzando delle fonti relative al periodo storico che stiamo studiando: la caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
L’obiettivo di questa mostra è, perciò, delineare i tratti del metodo storico.
«Si può dire tutto» – La funzione del nome
1^C
La mostra ha come scopo quello di illustrare il lavoro svolto nelle ore di italiano nelle quali, partendo dalla definizione del nome appresa nel lavoro di grammatica, si è analizzata la sua funzione all’interno dei testi studiati in classe.
Nelle fiabe si è evidenziata l’importanza del nome proprio e si è venuti a conoscenza dell’epiteto, riscontrato anche nell’Iliade. In epica sono state quindi analizzate diverse funzioni attribuite al nome, quali per esempio gli epiteti e i patronimici, fino alla scoperta del nome come parte essenziale del discorso che dà senso alla frase. Attraverso la lettura de Lo Hobbit, i ragazzi hanno potuto comprendere autonomamente anche il contributo che l’aggettivo porta al discorso.
Cremona: gita o uscita didattica?
Il valore del metodo nelle uscite didattiche: dall’esperienza alla conoscenza
1^D
A partire da un esempio concreto, la mostra desidera mettere in luce come un’uscita didattica sia il risultato di un’accurata progettazione interdisciplinare e, in particolare, come attraverso l’esperienza diretta con la realtà possa emergere in modo significativo un percorso di conoscenza.
L’uscita a Cremona proposta ai ragazzi delle classi prime diventa, quindi, un’occasione autentica per iniziare a porre con loro le basi di un metodo di lavoro. Attraverso alcuni passi, quali l’osservazione, la misurazione, la costruzione, l’ascolto, la domanda, il confronto e il lavoro insieme, i ragazzi si sono approcciati alla realtà mettendo in moto il loro cuore e la loro ragione.
Il «saggio ragionar»
La persuasione nel Libro IX dell’Iliade
2^A
Tramite la lettura del IX libro dell’Iliade la classe si è approcciata a un aspetto nuovo della cultura greca: la cura del parlar bene. I dialoghi presenti in questo particolare libro vertono tutti sull’esigenza di convincere l’uditore, cercando di persuaderlo al sovvertimento di una scelta precedentemente assunta, con il solo utilizzo delle parole giuste.
I ragazzi hanno avuto modo di identificare le strategie espressive della persuasione e di farle proprie grazie a un lavoro di attenta analisi della scelta dei vocaboli operata dai diversi personaggi. Si può persuadere commuovendo, adulando o con l’esposizione delle proprie ragioni. La mostra presenta il lavoro compiuto fin qui dalla classe sul testo omerico, attraverso la presentazione di alcune tematiche osservate a lezione e la recita di alcuni brani.
From a story to grammar through comics – an extensive way of learning
2^B
È possibile trovare un modo alternativo per raccontare una storia letta? Certo! Lo hanno scoperto gli alunni della 2^B ripensando alla propria esperienza: il fumetto! Divertente, ma sicuramente un mezzo comunicativo che chiede di essere sintetici, di usare il linguaggio corretto per esprimere in poche battute tutto il necessario… una gran fatica, ma che soddisfazione, soprattutto se si riesce a farlo in inglese! Poi però qualcuno chiede di raccontare, e allora come riassumere a parole? Una bella sfida perché occorre scegliere le parole giuste, scoprire cosa rende unitario il pensiero, cosa trasforma il “raccontare” in un “bel raccontare”.
Is it possible to tell a story in an alternative way? For sure! This is what the students of 2^B discovered while thinking about their past experience – comics! It’s real fun, but it is also a way of communicating that deserves being synthetic, using a proper language to express what is basic in few bubbles… really demanding but what a satisfaction, above all if you can do it in English! However, there is always someone asking you to tell the very same story in your own words – how can you do it? A real challenge for you need to choose the right words, to discover what makes your thoughts fluent, what makes your “telling a story” a “nice way to tell a story”.
«Tu sei quell’uomo!»
Davide di Betlemme
2^C
È Davide, il più piccolo tra i figli di Iesse, colui che il Signore ha scelto per sostituire Saul sul trono del regno d’Israele. I due libri di Samuele ce ne raccontano la storia e la personalità: da pastore nei pascoli di Betlemme a suonatore di cetra a corte, da abile guerriero sul campo di battaglia a re di Gerusalemme, la sua vicenda conosce vittorie e sconfitte, coraggio e timore, benedizione e peccato.
Il percorso della mostra, in un lavoro interdisciplinare che vede coinvolte le discipline di italiano, arte e religione, intende esemplificare il metodo di lettura del testo sperimentato in classe, allo scopo di evidenziare le più significative categorie bibliche presenti nella vicenda di Davide e i tratti distintivi della sua ricca umanità.
«Viveva in un paese straniero e agognava la patria»
La descrizione del mondo e dell’uomo nel racconto di avventura
2^D
A cosa serve la descrizione in una storia? Non ci interessa forse solo sapere che cosa accade? Che valore ha la dimensione dello spazio-tempo? Partendo da queste domande i ragazzi di 2^D stanno scoprendo l’importanza e la bellezza della descrizione, come mezzo per poter approdare in terre sconosciute e incontrare i fantastici personaggi del racconto d’avventura. Le parole usate dal narratore, come le pennellate del pittore, compongono un quadro nella nostra immaginazione. Nel seguire e imitare lo sguardo attento del pittore-narratore, amante dei dettagli, diventa possibile conoscere un po’ di più l’animo umano e il mondo, scoprendo cosa ha da dirci un irreprensibile corriere dello zar o un inquieto ragazzo che vive in un mulino.
La mostra si propone di presentare il percorso di narrativa compiuto finora, attraverso l’esposizione del lavoro svolto dai ragazzi in classe e a casa.
Il cubo: una scoperta continua…
3^A e B
Attraverso l’osservazione, l’analisi, la costruzione di un solido fondamentale, il cubo, i ragazzi hanno preso confidenza con un oggetto che incontrano nella realtà di tutti i giorni.
Dall’attività di misurazione dello spazio occupato dal cubo, tramite la scelta di diverse unità di misura, hanno riscoperto una grandezza: il volume; il successivo lavoro di “taglio” ha permesso di ottenere altri solidi dei quali sono state analizzate le superfici per poterne comprendere le caratteristiche.
Queste esperienze concrete contribuiscono a un “porsi razionale” degli alunni: attraverso passi precisi e guidati la loro ragione viene educata e abituata a non staccarsi da ciò che vedono e costruiscono, quindi a imparare guardando.
Nelle diverse tappe della mostra, anche con banchi operativi di lavoro, si vuole rendere evidente ciò che ha caratterizzato il percorso in classe nei suoi passi di osservazione, descrizione, rappresentazione e costruzione, che a questa età sostengono il livello intuitivo e conoscitivo del percorso matematico.
Non solo sassi…
Un percorso dai minerali alle rocce
3^C
Proponiamo il percorso svolto in classe sulle scienze della terra con un approccio laboratoriale: i visitatori verranno accompagnati dagli studenti lungo una serie di banchi operativi, dove potranno osservare e analizzare dal vero un’ampia varietà di minerali e rocce.
La prima parte del percorso sarà dedicata ai minerali, le unità-base da cui sono costituite le rocce. Partendo dalla definizione di minerale, i visitatori saranno guidati dagli studenti nell’identificazione di un campione attraverso l’analisi di caratteristiche qualitative (forma, colore e lucentezza) e quantitative (durezza e densità). Particolare attenzione verrà dedicata al concetto di densità, proprietà fondamentale della materia sulla quale verrà proposto un approfondimento di carattere matematico.
La seconda parte del percorso sarà dedicata alle rocce, aggregati naturali di minerali le cui caratteristiche fisiche e chimiche giocano un ruolo cruciale nella conformazione del nostro territorio. Gli studenti aiuteranno i visitatori a osservare e a classificare dei campioni, a determinarne la distribuzione geografica e a comprenderne il ruolo nel ciclo delle rocce.
A sightseeing tour in New York and throughout American History
3^D
Lungo il percorso della lingua inglese gli alunni della Fondazione sono progressivamente in grado di comprendere, descrivere e relazionare su temi di attualità e storici che hanno caratterizzato la storia e la civiltà dei Paesi di lingua anglofona, in particolare il Regno Unito e gli Stati Uniti. La mostra presenta due importanti esemplificazioni: un giro turistico nella città di New York con le sue principali attrazioni e alcuni fatti che hanno segnato il ruolo degli USA nella storia del ventesimo secolo.
Along the three years of the Middle School, pupils in Fondazione Grossman get to understand, describe and talk about the main historical events of English speaking countries, in particular the United Kingdom and the United States of America. This exhibition is focused on two study cases: a sightseeing tour of New York City with its main landmarks and a journey back in time through the main events of the US history in the twentieth century.
Dal cucchiaio alla città
In questo slogan dell’architettura razionalista del XX secolo, voluto dall’architetto Walter Gropius, è racchiuso anche il nostro percorso di tecnologia. Gli alunni infatti, partendo dalla progettazione di un piccolo oggetto, possono arrivare a una scala maggiore tenendo insieme tutti gli aspetti. Si tratta quindi di un percorso sostenuto da un intenso rispetto per il contesto, per la ricerca sui materiali, per i molteplici aspetti multidisciplinari, per l’ergonomia, per i modi d’uso, per quel rapporto interno-esterno/oggetto-fruitore che accomuna la progettazione di un “cucchiaio” a quella di un “quartiere”.
In mostra vedremo al lavoro le classi prime impegnate a realizzare un piccolo oggetto da loro progettato con la tecnica dell’incastro, mentre le classi terze metteranno in mostra un percorso di architettura moderna e contemporanea attraverso l’esposizione di modellini in scala.
«Io non copio, rubo»
Laboratorio di Arte e Immagine
Il laboratorio propone un’esperienza artistica che ha una storia antica. Copiare i grandi maestri era infatti il banco di prova attraverso cui i giovani artisti imparavano il mestiere dell’arte. Rubare, per Picasso, significa appropriarsi di qualcosa che non è tuo. Di uno sguardo nuovo sul mondo.
Questo lavoro permette ai ragazzi di osservare da vicino gli elementi costitutivi dell’opera: colore, segno e pennellata.
Il lavoro della copia d’autore non è ultimamente una mera operazione tecnica. Esso favorisce invece l’immedesimazione con il contenuto passando attraverso la sua fattura. Copiare per conoscere e quindi “rubare”.