Infanzia – Festa del papà

Happy Father’s Day

 

I bambini della scuola dell’Infanzia hanno accolto i loro papà con due canti e una poesia al termine, per festeggiare insieme, una colazione insieme!!!

  

AL MIO PAPÀ

MASTRO GEPPETTO
GIÀ SI SA
DI PINOCCHIO E’ IL PAPÀ
LUI VUOLE BENE
AL SUO BURATTINO
PROPRIO COME
SE FOSSE UN BAMBINO.
CARO BABBO TU SEI PER ME
IL PAPÀ MIGLIORE CHE C’È!
A VOLTE SONO UN PO’ BIRICHINO
E DI MARACHELLE NE COMBINO UN POCHINO
MA UNA COSA VERA
TE LA VOGLIO DIRE:
TI VOGLIO BENE
DA IMPAZZIRE!!!

AUGURI PAPÀ!

 

Infanzia – Il Gatto e la Volpe e la Fata Turchina

Con le sue 5 monete in tasca Pinocchio sogna di poter comprare una casacca nuova a suo papà e un Abbecedario. Sul suo cammino però incontra il gatto e la volpe che gli fanno credere che da 5 monete ne può guadagnare molte di più con poco lavoro. Inizialmente Pinocchio cerca di non cedere alla tentazione è di ritornare dal suo babbo, ma poi si lascia affascinare dalle promesse dei due “ nuovi amici”. Nel cammino verso il Campo dei miracoli  ecco che torna il Grillo, un ultimo barlume di coscienza che avverte Pinocchio, ma Pinocchio sceglie di credere al “miracolo” del gatto e la volpe. Pinocchio viene inseguito da due assassini ( il gatto e la volpe travestiti) perché gli vogliono portare le sue monete, ancora una volta invoca l’aiuto del suo babbo. Pinocchio fa un nuovo incontro: la fata Turchina, che non cambia la storia di Pinocchio con abili magie, ma che lo supporta e vigila sulla sua libertà. La fata offre a Pinocchio la possibilità di rimanere con lei, Pinocchio però vuole correre dal su babbo e lei lo lascia andare. Pinocchio incontra di nuovo il gatto e la volpe che lo portano al Campo dei miracoli, dove gli fanno piantare le sue monete e lo derubano, il povero Pinocchio rimane solo e senza un soldo…

 

Scuola Secondaria – My name is Adil

Migrare, partire dalla propria casa, lasciando tutto per approdare in un nuovo Paese. Una sfida impegnativa, che non solo porta ad affrontare numerose difficoltà, ma chiede conto anche della percezione di sé, della propria storia e tradizione. È un tema quantomai attuale, che le classi terze hanno affrontato nelle ore di Geografia e che le ha condotte alla visione di “My name is Adil”, film in cui Adil Azzab racconta in prima persona la propria vicenda, tra il Marocco e l’Italia.

Non è stato un percorso semplice. I ragazzi si sono dovuti confrontare con sensibilità e culture molto distanti dalla propria: solo grazie ad un lavoro serrato, da essere percepite come obiezioni, sono diventate domande di reale conoscenza.

Così, gli studenti hanno incontrato personalmente il regista, Azzab, a cui hanno potuto porre tutti gli interrogativi sorti in classe. È stata un’occasione preziosa, che ha permesso un dialogo reale tra persone (ed età) tanto diverse. Il regista si è confrontato con domande di ogni tipo, dal motivo per cui il film fosse in arabo al rapporto con i familiari rimasti in Marocco. La sua disponibilità ha permesso anche a noi di cogliere la grande sfida che ha accettato di affrontare da vero protagonista. Fino ad oggi. Consapevole del valore della propria esperienza, Azzab studia Scienze della Formazione, per continuare a lavorare in quel centro di aggregazione che lo ha accolto da ragazzo, certo del suo dovere, anche oggi, “di esserci”.