OPEN DAY OPEN MIND

Si stanno avvicinando gli appuntamenti con  gli Open Day delle scuole della Fondazione Grossman. L’occasione privilegiata per famiglie, ragazzi e territorio di vedere, conoscere e incontrare la nostra proposta educativa e scolastica. Il tutto attraverso una serie di mostre realizzate insieme da studenti e docenti e gli incontri con presidi e direttori.

Vi aspettiamo

  • sabato 10 novembre dalle ore 10.00 alle 17.00 Open Day dei Licei Classico e Scientifico con incontro con i Presidi alle 12.00
  • sabato 17 novembre dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00 Open Day delle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado incontro alle 10.30 con la Direttrice dell’Infanzia e alle 11.30 con il Preside della Secondaria

Puoi trovare qui di seguito gli abstract delle mostre divisi per gradi di scuole:

Presentazione Mostre e Laboratori Infanzia bilingue

Presentazione Mostre Primaria

Presentazione Mostre Secondaria

Presentazione Mostre Licei Classico e Scientifico

 

Primaria – Giornata di convivenza e accoglienza

Come da tradizione la Scuola Primaria ha dedicato una giornata alla convivenza tra tutti i bambini e, in particolare, all’accoglienza dei nuovi arrivati delle classi prime. Per quest’anno è stato scelto come tema una frase di Vincent Van Gogh “Non potrei apprezzare la vita se non ci fosse in essa qualcosa di infinito, di profondo, di reale”.

Le classi si sono recate, giovedì 4 ottobre, al Parco delle Cave di Milano dove è stato proposto un racconto sulla leggenda del girasole, dei giochi insieme e, in conclusione, un momento dedicato ai canti e all’accoglienza dei bambini di prima ai quali sono stati consegnati dei semi di girasole.

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Liceo Scientifico – L’unica gioia al mondo è cominciare

L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante. (Cesare Pavese, Il male di vivere).

Martedì 9 ottobre tutto il liceo scientifico della Fondazione Grossman ha vissuto una giornata di inizio anno, prima visitando le grotte di Borgio Verezzi e poi con una convivenza con grande caccia al tesoro a squadre a Finalborgo.

La prima evidenza è stata la presenza di alunni e docenti, insieme per testimoniare la dimensione comunitaria della conoscenza: ragazzi che con i propri docenti ricominciano l’anno scolastico ricchi di aspettative, da chi ha appena iniziato il percorso a chi concluderà il proprio cammino con l’esame di maturità. E l’avventura della conoscenza, appunto, non è mai un percorso solitario; ogni passo è sorretto da adulti che con i ragazzi condividono la domanda ed il desiderio di pienezza di vita.

Perché poi la scelta delle grotte carsiche di Borgio Verezzi?

Anzitutto perché sono inerenti con il programma del biennio di Scienze Naturali; inoltre, dal punto di vista ideale appare evidente che la maestosità della realtà, testimoniata dalla bellezza delle grotte, fa nascere un immediato e naturale stupore. Uno sguardo attento non può non riconoscere che tutto quanto ci circonda è dato, gratuitamente, per essere conosciuto.

Eppure, la bellezza della realtà richiede la serietà di tutti noi: i ragazzi perché si impegnino nel lavoro quotidiano per poter conoscere, mentre per i docenti questo implica la verifica della serietà nella proposta.

Il gioco del pomeriggio

Una caccia al tesoro a squadre organizzata dai ragazzi più grandi per i primini, si è rivelata paradigmatica della vita della scuola: seguire passo dopo passo gli indizi, insieme ai propri compagni, conduce alla meta, che è la realizzazione del singolo attraverso il lavoro richiesto dalle varie discipline. Come infatti ricordava Steve Jobs, “Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario”. (Discorso all’Università di Stanford, 12 giugno 2005)

La sfida con cui riprendiamo il lavoro è che questa promessa si gioca nelle discipline e nel lavoro quotidiano: affrontare matematica, italiano, inglese, fisica e ogni materia può essere interessante perché fa crescere la persona e favorisce lo stupore per quanto ci è donato. Per questa promessa che la vita quotidiana ha in sé, vale la pena ricominciare a vivere e a studiare, come ci ha ricordato Cesare Pavese.

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Liceo Classico – Inizio anno a Castelseprio

Il giorno 4 ottobre tutto il Liceo Classico coi suoi insegnanti ha partecipato alla giornata di inizio anno a Castelseprio.

I ragazzi di quarta preparati dalla professoressa di storia dell’arte hanno spiegato ai compagni la zona archeologica e la Chiesa di S.Maria foris portas  dagli antichi affreschi. Mentre i ragazzi di quinta, preparati dalla docente di greco,  hanno recitato in greco due passi dialogati tratti dal protovangelo di Giacomo, la cui vicenda era rappresentata in alcuni degli affreschi.

Molto interessante  in particolare è stato il riferimento all’età longobarda e all’eresia ariana, oggetto di studio della terza: gli affreschi di argomento biblico, infatti, costituivano una pedagogia popolare sulla divinità di Cristo.

Il pranzo al sacco ha visto tutti riuniti ai bordi del campo-giochi della parrocchia; poi i ragazzi più grandi hanno regalato ai compagni della prima una maglietta con la frase di Alexis Carrel che dà nome al liceo: poca osservazione e molto ragionamento portano all’errore, molta osservazione e poco ragionamento portano alla verità.

Nel pomeriggio i ragazzi di quinta e prima insieme  hanno sfidato i compagni delle altre classi e per finire anche gli insegnanti si sono coinvolti in un gioco a squadre.

L’uscita si è conclusa con la S.Messa celebrata dal parroco, che ha ricordato la dedizione di S.Francesco –il Santo del giorno- per la Chiesa  e ci ha ringraziati per essere stati testimoni di fronte ai suoi parrocchiani.

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Infanzia – Scopriamo con l’arte

Osservando, toccando, annusando e ascoltando scopriamo la bellezza che è intorno a noi!

Giovedì 11 ottobre la Scuola dell’Infanzia ha iniziato il lavoro che accompagnerà i nostri bambini per tutto l’anno scolastico 2018/2019. Attraverso i quadri di alcuni pittori i bambini saranno introdotti alle quattro stagioni e non solo.

Il primo passo di questo cammino è stato con l’Autunno di Arcimboldo.

 

Presentazione Scuole della Fondazione

Sabato 13 ottobre, presso la nostra sede di via Inganni 12, si aprirà il ciclo di incontri di Presentazione delle Scuole della Fondazione Grossman.

Protagoniste del primo appuntamento di sabato saranno la Scuola Secondaria di I grado con la Presentazione del Preside Lorenzo Bergamaschi e dei Licei Classico e Scientifico con la Preside Giulia Regoliosi e lo stesso Lorenzo Bergamaschi. In entrambe gli incontri i Presidi, supportati da alcuni insegnanti per ciascuna Scuola, presenteranno al pubblico le peculiarità dei percorsi educativi e le caratteristiche principali dei diversi livelli di scuola.

Il 20 ottobre sarà il turno della Scuola Primaria con la Direttrice Lucia Vanni che accoglierà i presenti e racconterà insieme ad alcune maestre le proposte didattiche dei due percorsi scolastici.

Vi aspettiamo quindi:
  • sabato 13 ottobre
    • ore 9.30 presentazione della Scuola Secondaria di I Grado
    • ore 11.00 presentazione di Licei Classico e Scientifico
  • sabato 20 ottobre
    • ore 10.30 presentazione della Scuola Primaria

Secondaria di I Grado – Classi prime: musica e tecnologia … in modo non convenzionale

Giovedì 4 ottobre le classi prime della Scuola Secondaria di I Grado si sono recate in uscita didattica a Cremona per affrontare un percorso legato alla musica e alla tecnologia.

Museo del Violino

I ragazzi hanno visitato il museo del violino dove hanno conosciuto da vicino questo strumento attraverso la storia dei suoi antenati, la sua costruzione e l’ascolto di un breve concerto. Hanno poi osservato su mappa le vie degli artigiani cremonesi e conosciuto gli strumenti operativi grazie alla ricostruzione di uno studio da bottegaio.

Una grande zucca posta in centro al percorso ha permesso di scoprire le sonorità del quartetto in tre D, una registrazione del reale ci ha invasi all’interno di una sala buia contornata da led sagomati. Infine i ragazzi hanno osservato da vicino la complessa arte costruttiva delle famiglie Amati, Guarnieri del Gesù e Stradivari ammirando le teche in cui risiedevano i violini originali. Nel laboratorio hanno verificato operativamente la stretta connessione tra scopo, scelta del materiale e degli strumenti di lavoro.

Piazza del Comune

E’ stato proposto un lavoro di osservazione e misurazione della piazza utilizzando strumenti non convenzionali (passi, spaccate, zaini, ecc) e intervistando i passanti sul significato di alcune figure storiche e termini particolari. L’uscita didattica ha permesso ai ragazzi di percorrere, attraverso mezzi di osservazione differenti, la musica e la tecnologia scoprendone la bellezza insita negli strumenti musicali e nella stessa città di Cremona.

Le tappe dell’uscita hanno stimolato il desiderio di scoperta, di sapere e di capacità critica personale. A termine di questa esperienza possiamo dunque affermare di aver raggiunto con successo tutti gli obiettivi e di averne riscoperti di nuovi da poter maturare e portare a compimento insieme ai nostri ragazzi durante questo anno.

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10 anni di educazione. 10 anni per il bene dell’uomo

“Quello che ha reso possibile l’inizio di questa storia è un rischio educato. La speranza per questa città e questo mondo, infatti, è di avere persone educate che rischiano perché solo un rischio educato rende possibile la crescita di un popolo e la generazione di un luogo”. Con queste parole Silvio Bosetti, presidente del CdA, ha descritto lo spirito con cui, dieci anni fa, è nata questa opera educativa per iniziativa delle Cooperative scolastiche San Tommaso Moro (fondata nel 1979) e Alexis Carrel (fondata nel 1991).

Lo scopo della Fondazione, infatti, era ed è quello di educare dando continuità all’intuizione di alcune persone che questo tema posero e realizzarono fin dagli anni ’70. Creare le condizioni perché le famiglie possano scegliere un percorso scolastico per i propri figli in grado di  valorizzare le radici cristiane accompagnandoli nella formazione e nella crescita. Il tutto in coerenza con l’istituzione e il rispetto dei programmi ministeriali.

Per questo il termine più ripetuto negli interventi è stato: educazione. Una parola carica di significato nella storia della Fondazione che, come ha ricordato Franco Biasoni, “si fonda su persone educate, cioè persone che sono state introdotte alla realtà totale, perché è questo che dà la forza di non adeguarsi, di non rinunciare a un briciolo di quello che si capisce buono per sé, e quindi anche per gli altri. Perché è quel briciolo che fa la differenza”.

Le oltre mille persone riunite, domenica 7 ottobre, per celebrare la messa, fare festa e mangiare insieme sono la testimonianza di questo. Una storia di dieci anni, dieci anni per il bene dell’uomo.

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