Premiazione concorso Straordinario quotidiano

Martedì 26 gennaio si è svolta la premiazione del concorso fotografico Straordinario quotidiano, a cui hanno partecipato 480 ragazzi appartenenti a 13 scuole lombarde.

Come ha ricordato il rettore Raffaela Paggi nel suo intervento di apertura: “il concorso è stato per noi una compagnia. Una compagnia per chi ha partecipato, perché ha potuto vivere il momento difficile del lockdown con uno sguardo nuovo, aperto e curioso e per chi ha goduto dei frutti, perché ha potuto guardare con gratitudine e stupore ogni foto per livello stilistico e significato espresso”.

La giuria, composta da Giovanni Gazzaneo, responsabile di Luoghi dell’Infinito (mensile di Avvenire) e presidente Fondazione Crocevia, e Max Mandel, fotografo e ricercatore iconografico, ha individuato gli 11 studenti vincitori tra 39 finalisti.

In conclusione, la professoressa Paggi ha voluto ricordare ai presenti il ruolo fondamentale svolto dai loro docenti che li hanno coinvolti in questo concorso. “Avete incontrato uomini e donne che hanno avuto a cuore il vostro percorso di crescita personale anche in un momento di difficoltà. Adulti che hanno il desiderio di scoprire e farvi scoprire la bellezza che c’è nella realtà e nella vita anche quando le circostanze avverse”.

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Scuola secondaria. Il Memorioso

Questa mattina i nostri studenti di terza media hanno assistito allo spettacolo Il Memorioso. Breve guida alla memoria del bene realizzato dal Centro Asteria in occasione della Giornata della Memoria. L’opera porta in scena il Tribunale del Bene che per anni Moshe Bejski ha presieduto alla Commissione dei Giusti a Yad Vashem con lo scopo di rintracciare e rendere memoria a quei molti sconosciuti che durante la persecuzione nazista avevano rischiato la vita per aiutare gli ebrei.

Un giusto è una persona che ha rischiato per venire in aiuto di un’altra persona.

Il Memorioso di Paola Bigatto, tratto dalla storia raccontata da Gabriele Nissim ne Il Tribunale del Bene, narra l’incessante lavoro compiuto da Bejski nella ricerca dei giusti, ma anche il suo continuo interrogarsi sulle caratteristiche che fanno di un’azione, l’azione di un uomo giusto. Solo sulla scena, Massimiliano Speziani racconta e commenta le scelte dei tanti Schindler del Novecento, di quei molti cioè che hanno avuto il coraggio di andare contro l’ideologia dominante ed hanno agito secondo la propria coscienza di uomini.

Licei. Rispetto delle regole, rispetto della persona

Giovedì 22 gennaio, nell’ambito dei laboratori PCTO finalizzati all’orientamento post diploma, si è svolto l’incontro Rispetto delle regole, rispetto della persona con Marta Cartabia, docente universitario di Diritto costituzionale e presidente emerita della Corte Costituzionale.

Gli studenti si erano preparati con i loro docenti di filosofia su un suo testo inerente alla tematica del rapporto tra rispetto delle regole e libertà personale. Tutti i ragazzi delle classi quarte e quinte hanno potuto interloquire in collegamento e porre le loro domande alla professoressa.

Siamo profondamente grati alla docente e ad altri validi studiosi che come lei ci stanno dando la disponibilità, gratuitamente e con passione, ad accompagnare i nostri studenti nell’impegnativa scelta dell’indirizzo universitario e nella comprensione dell’attualità. I nostri giovani hanno infatti bisogno di esponenti della cultura, del mondo del lavoro e delle istituzioni che abbiano la sensibilità di mettersi al loro servizio, parlando a e con loro, soprattutto in questo periodo in cui la demotivazione allo studio e la dispersione scolastica stanno raggiungendo livelli drammatici.

Le costituzioni

La Costituzione nasce e vive nell’esperienza di un popolo. I principi costituzionali, che esprimono ideali e valori altissimi – come la libertà, l’eguaglianza, la dignità umana e la solidarietà – non hanno in sé stessi le risorse per attuarsi. Essi devono trarre la loro linfa dal vissuto della comunità, dalla cultura condivisa, dalle risorse umane esistenziali che il diritto da solo non è in grado di generare. Il diritto è come l’argine di un corso d’acqua: imprime una direzione alla corrente, la orienta verso il suo scopo, ne contiene il potenziale distruttivo. Ma la sorgente dell’acqua è collocata a monte, viene prima, precede il mondo giuridico”. Con queste parole Marta Cartabia, ha concluso il suo intervento durante l’incontro con gli studenti di quarta e quinta dei licei della Fondazione Grossman.

Un dialogo, quello tra i ragazzi e la professoressa Cartabia, iniziato da una domanda sulla parola rispetto: rispetto delle leggi, rispetto della persona, rispetto dell’altro. Una parola che risulta tra quelle fondamentali della Costituzione del nostro Stato e che dovrebbe stare alla base della nostra convivenza politica, sociale ed economica.

La parola rispetto

Che cosa c’è bisogno perché una parola così decisiva possa diventare realmente esperienza, dato che neanche il ripeterla o renderla legge sembra garantire la sua attuazione? 

A partire da questa domanda la presidente Cartabia ha accompagnato gli studenti in un percorso alla scoperta del diritto e della legge. Ha così illustrando i diversi significati giuridici della parola rispetto a partire da fatti di cronaca e da momenti decisivi per la storia del mondo giuridico: dalla dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America del 1776 alla nascita della Costituzione repubblicana del 1948, dalla lotta contro l’apartheid, fino alla sconfitta della segregazione razziale. Alcuni brani della letteratura classica e contemporanea, dall’Antigone di Sofocle a Ciaula di Pirandello hanno punteggiato il dialogo, offrendo agli studenti immagini vivide, capaci di rendere comprensibili anche i concetti giuridici più complessi.

In conclusione ha sottolineato come le Costituzioni non siano la descrizione di una realtà acquisita una volta per tutte, ma siano sempre una meta da conquistare e da riconquistare giorno per giorno, come anche la storia delle più consolidate democrazie mostra proprio di questi tempi e come ha espresso Benedetto XVI nella Spe Salvi, 24: “Poiché l’uomo rimane sempre libero e poiché la sua libertà è sempre anche fragile, non esisterà mai in questo mondo il regno del bene definitivamente consolidato. […] Se ci fossero strutture che fissassero in modo irrevocabile una determinata – buona – condizione del mondo, sarebbe negata la libertà dell’uomo, e per questo motivo non sarebbero, in definitiva, per nulla strutture buone”.

Il rispetto nell’esperienza quotidiana

Molti i messaggi pervenuti da parte degli studenti attestanti l’apprezzamento per l’incontro e il desiderio di continuare il dialogo. Proponiamo qui il contributo pervenuto da una studentessa che ripercorre i punti salienti della lezione.

Giovedì 20 gennaio abbiamo partecipato a un incontro sulla tematica del rispetto tenuto dalla professoressa Marta Cartabia, Presidente emerito della Corte Costituzionale.

A seguito di un lavoro svolto in classe con i nostri docenti, che prevedeva la lettura di un documento (scritto dalla stessa relatrice) dedicato ad approfondire alcune tematiche legate alla costituzione e al rispetto, sono sorte alcune questioni. In particolare la domanda di fondo emersa dalle perplessità di noi studenti riguardava la relazione tra il rispetto delle leggi e delle persone e la sua attuazione nell’esperienza quotidiana.

Tre livelli di rispetto

Per rispondere a questa domanda la relatrice ha ritenuto opportuno distinguere tre diversi livelli di rispetto: delle leggi da parte dell’uomo, nei confronti dell’uomo da parte delle leggi e tra le persone, gli uni versi gli altri.

Prima di addentrarsi nelle differenze che caratterizzano questi aspetti, è stato di grande aiuto puntualizzare la differenza tra ragionevolezza e razionalità di una legge. Quando una regola è verificata e confermata dall’esperienza allora la si può considerare ragionevole; se invece ci si limita a considerarla esclusivamente dal punto di vista della sua tenuta logica si applica una razionalità che non necessariamente porta alla giustizia.

Una legge ragionevole ha l’intento di preservare un’autentica esperienza umana e sociale ponendo un limite come un argine fa con il fiume: in questo modo la legge del più forte, teorizzata da Hobbes e riassunta nel celebre motto homo homini lupus, viene meno attraverso un utilizzo più responsabile della libertà umana.

Proprio sul tema della libertà si basa la relazione tra il rispetto delle regole e la sua attuazione nell’esperienza. Come suggerisce il Papa emerito Benedetto XVI nella sua enciclica Spe Salvi, se un uomo proponesse una organizzazione legislativa ritenuta come in sé perfetta, questa non sarebbe tale dal momento che non terrebbe in conto la libertà umana.

Ritengo che questo incontro sia stato molto utile e abbia offerto diversi spunti per la riflessione personale.

(Marta Dipilato 5k)

Perché scegliere i nostri licei?

Perché scegliere i nostri licei Classico e Scientifico? Che esperienza fanno i nostri studenti?

Per rispondere a queste domande è nata l’idea nei nostri ragazzi di raccontare chi sono. Alcune brevi e divertenti interviste per descrivere, a chi vorrebbe iniziare un percorso di studi presso i licei della Fondazione Grossman, che esperienza fanno e hanno fatto durante questi anni. Ma soprattutto un modo particolare per comunicare le aspettative e l’augurio che i ragazzi più grandi desiderano rivolgere ai primini, attuali e futuri, in questo particolare anno scolastico.

 

Infanzia bilingue. La fiaba del brutto anatroccolo

Questa mattina la scuola dell’Infanzia bilingue ha ripreso il lavoro sulla fiaba del brutto anatroccolo raccontando un altro episodio della storia.

L’anatroccolo, per ripararsi dal freddo, entra in una vecchia casa e qui incontra la gallina e il gatto. Anche questo incontro non è stato piacevole, infatti ancora una volta non si è sentito accolto…

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