Primaria – Incontri con l’Accademia Ambrosiana

In occasione della “Bottega della Musica”, gli alunni della Scuola Primaria della Fondazione Grossman hanno conosciuto alcuni musicisti della Scuola di Musica Accademia Ambrosiana.
Lo scopo di queste lezioni è stata la possibilità di scoprire alcuni strumenti musicali e di imparare a gustare la bellezza della musica.
Il lavoro è cominciato con le classi prime allo scorso Open Day ed è proseguito con un laboratorio sulle percussioni condotto dal maestro Marcello Colò per le classi seconde. Il maestro, mostrando strumenti a percussione primitivi, tradizionali e costruiti da lui stesso, facendo costruire ai bambini maracas, nacchere e tamburelli con materiali di riciclo e dirigendoli come una piccola orchestra, ha trasmesso la sua passione e ha arricchito la loro conoscenza.
Le classi terze e quarte hanno avuto la possibilità di assistere a due incontri con quattro maestri che hanno fatto conoscere i loro strumenti musicali: pianoforte, violoncello, arpa e flauto traverso.
Entrambi i momenti hanno incuriosito, appassionato e stimolato domande molto interessanti!

 

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Liceo Classico – Viaggio di istruzione a Mosca e San Pietroburgo

Le classi quarta e quinta del Liceo Classico della Fondazione Grossman dal 28 marzo al 2 aprile hanno visitato San Pietroburgo e Mosca, spinte dal desiderio di rispondere alla domanda: che cos’è la Russia oggi?
Per cominciare a rispondere a tale domanda abbiamo intrapreso la strada propria del Liceo Classico, che studia il passato per comprendere il presente. L’incontro con il popolo russo, fino a intravedere il cuore del suo animo, è stato graduale e progressivo.

La percezione della dimensione contemplativa della religiosità ortodossa, in cui la bellezza è un momento privilegiato del rapporto col divino, ha permesso di comprendere in profondità espressioni artistiche della tradizione bizantina come le icone di Rublev che abbiamo ammirato alla Galleria Tretyakov e le ricche iconostasi delle chiese ortodosse. Tale approfondimento ci permette inoltre un approccio più consapevole a forme d’arte russa recenti e di notevole influenza sull’arte contemporanea, come l’astrattismo.
Sia San Pietroburgo che Mosca sono città progettate, espressione urbana di un potere forte, quello zarista e quello sovietico, che trasforma lo spazio costruito per interpolazioni di architetture rappresentative, riconoscibili, maestose, ma che tuttavia dialoga con le tradizioni culturali e caratteristiche territoriali: le finiture a colori accesi del Barocco russo rispondono alla luce chiarissima e all’aria tersa di San Pietroburgo, le cupole a bulbo dorate e variopinte di San Basilio e delle chiese del Cremlino concludono la scenografia della Piazza Rossa come un profondo e costante riferimento all’Oriente.

L’incontro con il prof. Kotelnikov su Dostoevskij ci ha fatto intuire che le idee che sono arrivate dall’Europa a San Pietroburgo, prima illuministiche poi fin nichilistiche, sono sì sfociate nella tragedia sovietica del XX secolo, senza però riuscire a distruggere del tutto la tradizione millenaria di questo popolo, che tra tante contraddizioni continua nei suoi punti più lucidi a leggere la propria storia più come un nostro medievale qual è Dante che come un occidentale di oggi. Basti pensare che per un sacerdote ortodosso la storia della propria chiesa, consacrata nel 1913 e trasformata in età sovietica in latteria per essere solo in questi anni restituita al culto, è il ripetersi della passione di Cristo nella storia degli uomini, che in questo modo rivivono su di sé la purificazione dell’esilio degli Ebrei a Babilonia. Nessuno di noi ragionerebbe così oggi, ma questa ipotesi, così vicina alla concezione medievale della storia – vissuta dagli uomini ma scritta da Dio – risponde all’esigenza di senso rispetto ad avvenimenti altrimenti solo drammatici.
Del resto, è stato significativo poter visitare a Mosca il museo statale del Gulag: la difficile memoria del proprio passato recente inizia ad affiorare in modo critico e senza infingimenti in alcuni luoghi del Paese.
Andando ancora più in profondità, la canonizzazione nel 2000 dell’ultimo zar Nicola II come “portatore della Passione”, in quanto non si è opposto con la violenza ai propri carnefici perdonandoli a imitazione di Cristo, non è solo una riabilitazione della sua figura, di cui un occidentale sottolineerebbe più che altro il poco felice operato politico, ma ancora la possibilità di trovare un senso agli eventi di cui è stato protagonista: egli infatti chiese di non essere vendicato perché il male non può sconfiggere il male, ma solo l’amore può farlo.
La Russia oggi è difficile da comprendere, ma abbiamo cominciato ad accorgerci che forse lì possiamo ancora attingere squarci vivi del mondo che studiamo nel nostro Liceo: dalla visione della realtà di un Dante, che realizza nella Commedia una ripresa della Bibbia analogamente a come i russi riprendono il libro sacro nelle loro icone, al grande tema del rapporto tra autorità civile e religiosa, che le due aquile della nuova bandiera russa richiamano rifacendosi all’antichissima tradizione greco-romana.

 

 

 

 

Secondaria I grado – Istria: una testimonianza

Il 26 e 27 aprile le classi terze della Scuola Secondaria di I° grado della Fondazione Grossman hanno incontrato il dott. Mario Viscovi, esule istriano dopo la Seconda guerra mondiale.
Il dialogo è stato incentrato sulla narrazione della storia istriana (attualmente quasi sconosciuta e raramente menzionata sui testi scolastici), vista attraverso gli occhi di un testimone diretto, che ha raccontato della propria esperienza personale.
È stata un’occasione preziosa, che non solo ha permesso agli studenti di rapportarsi con un uomo che ha vissuto una vita straordinaria, ma ha loro aperto le prospettive di un orizzonte ampio, profondamente umano, in grado di guardare tutta la vita, senza censurare o condannare nulla.
Molti ragazzi, ad esempio, sono stati profondamente colpiti dalla capacità di perdono del dott. Viscovi, rivolto ai suoi stessi nemici.
Nelle lezioni seguenti, le classi terze hanno letto le “Istruzioni per l’uso” del “Diario clandestino” di Giovannino Guareschi.
Nel testo si legge: “Io, insomma, come milioni e milioni di persone come me, migliori di me e peggiori di me, mi trovai invischiato in questa guerra […] Una banalissima storia nella quale io ho avuto il peso di un guscio di nocciola nell’oceano in tempesta, e dalla quale io esco senza nastrini e senza medaglie ma vittorioso perché, nonostante tutto e tutti, io sono riuscito a passare attraverso questo cataclisma senza odiare nessuno.
Anzi, sono riuscito a ritrovare un prezioso amico: me stesso […] Rimasi vivo anche nella parte interna e continuai a lavorare”.
Non è stato difficile notare il legame esistente tra le due figure.
Una nuova occasione per scoprire l’eccezionalità di una posizione umana fuori dal comune, che non teme di affrontare ogni difficoltà.

 

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Secondaria I grado – “Il ragazzo e la ragazza più veloci di Milano”

Da alcuni anni i ragazzi della Secondaria di I grado della Fondazione Grossman partecipano alla Manifestazione sportiva “Il ragazzo e la ragazza più veloci di Milano” all’Arena di Milano, organizzata dall’Atletica Riccardi e arrivata ormai alla sua XXXVIII edizione.

La proposta dell’Atletica Riccardi è in sintonia con la nostra preoccupazione educativa, in particolare è  occasione per riscoprire la positività della competizione nel paragone con altre realtà scolastiche di Milano.
Quest’anno 60 alunni della Scuola Secondaria di I grado hanno aderito.
Per tutti è stata un’esperienza significativa che ha visto ognuno seriamente al lavoro per dare il meglio di sé; hanno imparato a  gestire autonomamente il riscaldamento prima della gara, sperimentando la soddisfazione di gareggiare su una pista di atletica a livello mondiale. Questo ha conferito serietà alla prova, facendo vivere a ciascuno il privilegio di questa occasione.
A coronamento dell’esperienza sono arrivati anche i risultati: dodici dei partecipanti sono passati alle semifinali e due di questi alle finali, un ragazzo di terza, Michele, è arrivato terzo provando l’emozione di salire sul podio!!!

 

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Secondaria I grado – The Grossman’s voice, N°4

CVD

La Redazione

Sia concesso anche alla Redazione un ricordo della propria esperienza alle scuola medie.
Nelle ore di geometria, il professore aveva insegnato a agli studenti a concludere ogni dimostrazione ben eseguita con la sigla “CVD – Come Volevasi Dimostrare”, che poi tutti avevano imparato ad applicare ironicamente a molti aspetti della vita in classe.
Nel concludere l’esperienza del Grossman’s voice, questa sigla è riemersa dalla memoria. CVD – Come Volevasi Dimostrare: ecco cosa accade quando un gruppo di studenti decide di implicarsi totalmente, senza temere la fatica e il lavoro “extra”, accettando la sfida dei propri professori. Non solo di chi in questi mesi li ha accompagnati in modo più diretto, ma di tutti quelli a cui loro stessi si sono rivolti per interviste, revisioni di articoli, ecc. Ne nasce una ricchezza che sorprende prima di tutto i protagonisti diretti (come leggerete nell’ultimo articolo) e che li rilancia anche nel lavoro più “ordinario”. CVD, dunque. …CVD? Forse no, perché la risposta di chi ha partecipato ha superato abbondantemente le previsioni di chi ha lanciato la sfida e ha ottenuto molto più di quanti si aspettava.
Dunque, forte del guadagno di questi mesi, per non perdere tale ricchezza sarà opportuno declinare l’acronimo del professore secondo un nuovo significato: “CVD – Ci VeDiamo”. Chissà? Lo scopriremo in avvenire.
Per ora, buona lettura!

 

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Primaria – Typical English Breakfast

During this school year third graders have studied food.

In class they have seen food, they have named it and they have divided it into categories: Starters, Main Courses, Desserts and Drinks.
They have learnt how to order food in a restaurant and how to pay for it. They had fun in the 3rd graders restaurants pretending to be customers and waiters.
Then it was time for the children to taste some real food!
The kids invited their parents to a typical English breakfast: beans and mushrooms, bacon and eggs, toast and jam and tea and coffee were on the menu.

 

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