Via Crucis. In cammino dietro alla croce

Ecco allora che cosa fa la Pasqua del Signore: ci spinge ad andare avanti, a uscire dal senso di sconfitta, a rotolare via la pietra dei sepolcri in cui spesso confiniamo la speranza, a guardare con fiducia al futuro, perché Cristo è risorto e ha cambiato la direzione della storia. Queste parole di Papa Francesco, pronunciate durante l’ultima stazione della Via Crucis, descrivono la domanda con cui studenti, famiglie e personale della Fondazione Grossman hanno camminato questo sabato per le strade del nostro quartieri.

Oltre 500 le persone, tra bambini, ragazzi e adulti, sono partite dal cortile della scuola per una processione che ha ripercorso le stazioni della Settimana Santa fermandosi presso l’Oratorio e il sagrato della Chiesa di San Leonardo Murialdo, per poi ritornare all’interno della scuola. Un popolo in cammino dietro alla croce, chiamato a immedesimarsi con la passione, la morte e la resurrezione del Signore, un popolo certo e grato di avere incontrato ciò per cui vale la pena vivere, in tutte le circostanze che la realtà pone.

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Classico. Roma, incontro tra la cultura classica e il cristianesimo

Roma, culla del mondo latino e punto di incontro tra la cultura classica e il cristianesimo, ha accolto nei suoi tesori la classe 2^ K del Liceo classico.

Durante l’uscita didattica, gli studenti hanno avuto l’opportunità di esplorare monumenti significativi dell’antica Roma, la cui civiltà è stata ampiamente studiata nel corso del biennio, specialmente grazie all’incontro con la lingua latina e con la storia romana, e di visitare luoghi emblematici che testimoniano l’incontro tra il cristianesimo e la cultura classica.

Per tre giorni intensi, gli studenti si sono addentrati tra le vie, le piazze e i monumenti di Roma passando dall’imponenza dell’età augustea alla raffinatezza dell’epoca tardoantica. Al centro di questo viaggio, la tomba di San Pietro ha rappresentato un momento particolarmente significativo. Questo luogo sacro è simbolo della novità portata dal cristianesimo nella storia, che ha influenzato profondamente il volto di Roma e dell’intera Europa.

Gli studenti hanno affrontato questo viaggio con la curiosità, l’impegno e la vivacità che li contraddistinguono, coinvolgendosi attivamente per comprendere i diversi luoghi e personaggi storici incontrati.

Primaria. Negli occhi di Van Gogh

Le tre classi quinte si sono recate al Mudec in visita alla mostra “Van Gogh pittore colto” per osservare dal vero le sue opere e seguirlo nel cammino di artista e uomo.

Attraverso un percorso cronologico e tematico, l’esposizione mette in luce il rapporto tra il fare pittorico e la profondità della dimensione culturale dell’artista, permettendo ai bambini di capire che il fare artistico autentico scaturisce da un interesse personale per il mondo, e che l’opera d’arte nasce da un rapporto profondo con ciò che circonda e interessa l’artista.

Avendo gustato la materia delle sue opere così vibrante di vita, gli studenti sono poi stati pronti a proseguire a scuola il lavoro di conoscenza del mondo attraverso la rappresentazione di paesaggi e ritratti, imparando dal grande maestro.

“Con un quadro vorrei poter esprimere qualcosa di commovente come la musica. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con lo stesso raggiare, con la vibrazione dei colori[…]. Ah il ritratto, il ritratto che mostri i pensieri, l’anima del modello: ecco cosa credo debba vedersi”. (Arles, 3 settembre 1888)

Dopo aver osservato e descritto le opere d’arte, i ragazzi hanno scelto uno dei cieli notturni di Van Gogh e si sono cimentati in una riproduzione personale che mantenesse le proporzioni e la tecnica attraverso una costruzione spaziale e una stesura vibrante del colore.

In seguito, hanno scelto diversi ritratti e autoritratti dell’autore lasciandosi colpire dall’espressività degli sguardi e si sono concentrati sulla resa degli occhi così carichi di mistero attraverso il raggiare del colore.

La conoscenza di questo autore è stata il ponte di passaggio tra il lavoro in parallelo di arte, italiano e scienze sull’universo svoltasi nel corso della prima parte dell’anno scolastico e quello sulla figura umana che occuperà questa seconda parte con accento particolare sullo studio del volto che sfocerà per ciascuno nel proprio autoritratto.

Licei. George Stubbs: esplorazione artistica e anatomica

George Stubbs: the Leonardo of Liverpool. Christopher Garibaldi, studioso e dottorando in Storia dell’arte e dell’architettura presso il St John’s College, Cambridge, ha introdotto in inglese agli studenti delle classi quarte dei licei il lavoro del pittore George Stubbs, incentrandosi sul tema “Scientific investigation and emotional intensity“: l’indagine scientifica appassionata e l’intensità emotiva nella ricerca della perfezione della natura, partendo dall’analisi anatomica inizialmente ispirata dalle opere di Leonardo. Per George Stubbs, artista inglese del XVIII secolo, e per Leonardo Da Vinci lo studio dell’anatomia e la rappresentazione artistica costituivano un mezzo di esplorazione del reale e di acquisizione di una conoscenza dettagliata e sistematica.

L’incontro è stato promosso dal Dipartimento Internazionale al fine di approfondire la comprensione dell’arte in relazione alla ricerca scientifica, di potenziare l’esposizione alla lingua inglese e di arricchire il percorso formativo degli studenti. Alla conclusione della sessione, gli studenti hanno avuto l’opportunità di interagire con il relatore, ponendo domande di approfondimento in lingua inglese. Questo momento ha fornito un’esperienza pratica del CLIL (Content and Language Integrated Learning), consentendo agli studenti di ricevere anche consigli relativi al percorso professionale di chi desidera trasformare la passione per la storia dell’arte in una professione.

Classico. Orestea in scena

Il 10 marzo 2023, presso il Teatro La Creta di Milano, gli studenti delle classi quarte del Liceo Classico della Fondazione Grossman hanno messo in scena l’Orestea di Eschilo.

L’evento ha rappresentato un momento significativo di crescita per i ragazzi coinvolti. Il lavoro preparatorio, svoltosi durante le ore curricolari e guidato dal regista Giovanni Spadaro Norella, ha dato l’opportunità agli studenti di esplorare in profondità il capolavoro di Eschilo. Il pubblico si è trovato di fronte a uno spettacolo sorprendente, fatto di momenti corali e punte solistiche. Il testo, che scava in profondità nell’abisso delle possibilità umane, porta a galla domande cruciali sulle conseguenze delle azioni e sul rapporto con il divino, attraverso tematiche che sono ancora attuali. Per citarne solo alcune: la guerra, la violenza, la giustizia.

Ogni ragazzo ha contribuito in modo personale alla realizzazione dello spettacolo. Sono emersi impegno, passione, talento e creatività. Tutto al servizio di un obiettivo comune.
La serata ha registrato un grande successo di pubblico, con il Teatro La Creta completamente esaurito.

Il nostro Liceo classico conferma così il suo impegno nell’offrire agli studenti non solo una proposta didattica di qualità, ma anche l’opportunità di costruire in prima persona un’esperienza artistica e culturale.

Un ringraziamento speciale va agli studenti, al regista e al corpo docente per aver reso possibile questo significativo evento teatrale.

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Scientifico. Memoria urbana e rigenerazione

Le classi quinte del Liceo scientifico hanno esplorato le trasformazioni urbane del XIX secolo, argomento del percorso curricolare, attraverso una visita allo spazio espositivo di Pirelli Hangar Bicocca, alla sede della Fondazione Pirelli e agli headquarters dell’azienda.

Durante la visita gli studenti si sono concentrati sulla memoria di un passato industriale e sulla possibilità di rigenerare il tessuto urbano, a partire da alcune domande cruciali: da dove possiamo trarre ispirazione per la ricostruzione? Quali sono gli elementi che definiscono l’architettura di una comunità? In che modo l’antropologia influenza la forma delle nostre città? E quale ruolo dovrebbe svolgere la cultura nella ricostruzione sociale e urbana?

In particolare, hanno avuto l’opportunità di visitare i Sette Palazzi Celesti di Kiefer, parte della collezione permanente dell’Hangar Bicocca. Quest’opera d’arte contemporanea ha offerto uno spunto prezioso per riflettere sull’importanza dell’arte nel preservare la memoria collettiva di una società. Gli studenti hanno esplorato le tecniche e i materiali utilizzati dall’artista, oltre ai contesti espositivi che ne influenzano l’interpretazione.

Attraverso questa esperienza, gli studenti hanno ampliato la comprensione della relazione tra passato, presente e futuro delle nostre città, e del ruolo cruciale che la memoria e la rigenerazione urbana giocano nel plasmare l’ambiente quotidiano.

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