BRRRRR…EXIT

Docenti: Capitani, Lanzoni, Macaluso, Sangiorgi

Should the United Kingdom remain a member of the European Union or leave the European Union?

Lo scorso 23 giugno gli Inglesi hanno deciso per il leave, l’Inghilterra uscirà dall’Unione Europea.
Perché è stato fatto questo referendum? Che cosa significa uscire dall’Unione Europea? E che cos’è l’Unione Europea?

Attratti da un evento singolare e unico (per ora?) nella storia cinquantennale della Comunità europea nella mostra sono state affrontare queste domande e provando a porle a chi ha affrontato sulla sua pelle questo referendum, cercando di capire che cosa può succedere adesso a Londra ma anche nel resto d’Europa.

Mostra (PDF) 

VEDERE L’INVISIBILE

Docenti: Andreatta, Invernizzi, Teggia 

Quando ne avvertono il bisogno, gli uomini sanno spingersi oltre la semplice evidenza e sono capaci di vedere l’invisibile, il passato o il futuro. Questo più profondo vedere accade perché la ragione umana sa trovare strade che la portano a guardare dove gli occhi non possono farlo.

Studiare alcuni casi in cui questo è avvenuto permette di assistere a questa dilatazione dei sensi umani, toccando con mano i risultati cui arriva e imparando alcune delle regole che la rendono possibile e certa.

La mostra prende le mosse da un caso giuridico in cui vedere l’invisibile è necessario per rendere giustizia. In un’aula di tribunale, come racconta il film La parola ai giurati, dodici uomini devono stabilire all’unanimità l’innocenza o la colpevolezza di un ragazzo, accusato di omicidio. Come decidere se per undici giurati la colpa è evidente e per uno no? Non rimane loro che, spingendosi nel passato, vedere il caso con i propri occhi. La mostra prosegue con lo studio della teoria dell’infinito in matematica. In essa emerge come, partendo da poche ed evidenti verità, la mente dell’uomo riesce a dimostrare e a lavorare con realtà fortemente astratte e controintuitive, tanto da far esclamare al famoso matematico G. Cantor “lo vedo, ma non ci credo”.

La scelta di mettere in dialogo la matematica con situazioni “concrete” nasce dall’ipotesi che questo modo di vedere sia rintracciabile in moltissimi ambiti, anche molto diversi tra loro.

Mostra (PDF)

DISTRUGGERE LA SIRIA È DISTRUGGERE L’UOMO

Docenti: Beltrani, Chiesa, Grillo, Sansonetti

Ci troviamo di fronte a un fatto terribile: ogni giorno vediamo immagini dell’immane distruzione di Aleppo e ormai siamo abituati a pensare alla Siria solo come a un Paese in guerra.
A questo si aggiungono le opinioni – spesso confuse e contrastanti – sulle potenze mondiali che stanno intervenendo militarmente nel teatro del conflitto.
Il vescovo maronita di Aleppo, mons. Tobji, intervenendo al Senato Italiano lo scorso 4 ottobre ha detto: «Distruggere Aleppo vuol dire distruggere una parte importantissima della cultura del mondo, anzi è distruggere l’uomo e la dignità umana». Che cosa vuol dire?
Il vescovo siriano ha descritto la sua città come un luogo di convivenza millenaria tra etnie, religioni e confessioni diverse (musulmani sunniti e sciiti, drusi, curdi, cristiani, anche armeni).

La mostra si propone di svolgere un percorso per conoscere la storia plurimillenaria della Siria, autentico laboratorio di convivenza e dialogo vissuto; lo scopo non è trovare la soluzione geopolitica al dramma siriano, ma avere più fattori per giudicare il presente: la strada che ci ha indicato mons. Tobji è di cominciare a conoscere la storia del popolo siriano.

Per questo, sono stati toccati i centri culturali più importanti della Siria (Damasco, la «città del gelsomino», Aleppo, Palmira), sia dal punto di vista storico sia artistico e architettonico, a partire dalla Grande Moschea Omayyade di Damasco, luogo di culto per sunniti e sciiti, in cui è anche sepolto secondo la tradizione san Giovanni Battista.

Mostra (PDF) – Video

LE RIVOLUZIONI NELLA SCIENZA
Docenti: Affer, Galetti, Pasquin

“Un buon ricercatore è capace di pensare qualcosa che nessuno ha ancora pensato, mentre guarda qualcosa che tutti vedono.” (A. Schopenhauer)

“La metodologia e le tecniche, anche le più avanzate e raffinate, riescono a produrre qualche cosa solo se sono al servizio delle idee.” (G. Lanzavecchia, “Golgi e la magia nella scienza”)

Il lungo cammino che ha portato l’uomo a impadronirsi materialmente e concettualmente del mondo naturale si è realizzato attraverso un numero limitato di rivoluzioni paradigmatiche, legate al pensiero di pochi grandi filosofi o scienziati, che hanno dovuto proporre nuovi sistemi concettuali in presenza di altri già esistenti e generalmente ben accettati.

Nella mostra si cerca di individuare i protagonisti, ripercorrendo i passi di quelle scoperte scientifiche che hanno dato inizio alle più significative “svolte” nel percorso della storia della scienza; in particolare abbiamo approfondito la conoscenza della figura di Camillo Golgi, uno scienziato notissimo di nome ma poco noto nella ricchezza e fecondità di una vita ricca di numerosissime scoperte.

Mostra (PDF) – Foto e video

DALL’ACROBATICAALL’ACROSPORT!

Docenti: Giupponi, Marzona

L’ Acrosport è una disciplina acrobatica eseguita su base musicale, che prevede la combinazione di movimenti ed elementi coreografici che allenano e sviluppano capacità motorie come l’equilibrio statico e dinamico, la mobilità, la coordinazione e la forza.

Partendo da un preciso lavoro posturale individuale si passa ad eseguire figure di equilibri a coppie, terzetti o quartetti, fino ad arrivare ad un progetto unitario.

Questa attività favorisce la fiducia reciproca e la responsabilità di ciascuno nell’adempiere al proprio ruolo che sia PORTATORE o VOLTEGGIATORE al fine di costruire PIRAMIDI complesse di un notevole impatto visivo.

Presentazione (PDF) – Video esibizione

QUALE STRANIERO PER QUALE CITTADINANZA?

Docenti: Giornelli, Maronati, Villella

Barbaro, xenos, apolide, hostis, civis, polites: quanti nomi per definire una condizione!
Straniero, cittadino oppure uomo?
E che cos’è la cittadinanza? Uno strumento di esclusione oppure qualcos’altro?

A partire da queste domande, che ci sono sorte semplicemente guardando il mondo intorno a noi, nella mostra ci siamo misurati con due realtà che hanno dovuto affrontare il problema dell’altro da sé, la Grecia antica e l’Impero romano, e con le soluzioni che esse hanno formulato e messo in atto per far fronte all’esigenza concreta di tenere insieme uomini diversi. L’abbiamo fatto attraverso la lettura guidata, anche drammatizzata, di testi letterari e teatrali, racconti mitici, testi storici e giuridici, che testimoniano molteplici percezioni dell’altro da sé e tentativi di risposta già cercati e vissuti da altri uomini.

Mostra (PDF)  – Foto

TIRARE MA NON STRAPPARE

Docenti: Maggi, Salvato

E’ possibile che un matematico non riesca a distinguere una ciambella da una tazzina di caffè?
Sì, se lavora in un ambito topologico, in quella branca della geometria in cui si ammette la possibilità di deformare le figure in tutte le direzioni, tanto da essere chiamata la “geometria del foglio di gomma”.

La topologia studia le proprietà delle figure e delle superfici senza preoccuparsi di misurarne lunghezze o angoli. La cartina di una metropolitana è sbagliata e giusta allo stesso tempo. Essa infatti è imprecisa in termini geometrici: non è in scala, non si sovrappone a una cartina della città, la posizione delle stazioni non è affatto corretta. Ma ci dice quale linea della metropolitana bisogna prendere per andare da un posto ad un altro, dove bisogna cambiare: da questo punto di vista la cartina è assolutamente precisa ed è ciò che interessa al viaggiatore! Essa è un classico esempio di “struttura topologica”.

Anche in arte fino a che punto è possibile trasformare un oggetto senza che questo perda la propria identità? E a che scopo? Ci sono stati artisti che hanno preso le forme del visibile e le hanno deformate tirandole, schiacciandole o incurvandole. Ma alcuni punti sono rimasti invariati. E così facendo una parte della realtà è stata descritta in modo più vero.

Nell’approfondimento sono stati analizzati, dal punto di vista matematico, alcuni problemi che sono all’origine della nascita della topologia e successivamente si è indagato sugli invarianti topologici, cioè sulle proprietà che permettono di classificare le superfici stabilendo quelle tra loro topologicamente equivalenti. In ambito artistico, attraverso l’analisi di alcune opere, si è cercato di capire perché alcuni artisti abbiano indagato il proprio rapporto con la realtà alterandone la forma.

Mostra (PDF) – Foto e Video

DALLE FORZE DI CONTATTO ALLE ONDE GRAVITAZIONALI

Docenti: Del Monte, Galuppo, Suman

Lo scopo della mostra è ripercorrere l’evoluzione del pensiero scientifico riguardo l’interazione tra corpi: dall’idea di forza di contatto alla deformazione dello spazio-tempo.
Newton, studiando l’azione tra corpi celesti, si trovò a dover modificare il concetto di forza degli antichi greci introducendo l’azione a distanza.
Nella prima metà del 1800 alcuni esperimenti misero in crisi l’idea newtoniana e Michael Faraday introdusse il concetto geniale di campo di forze.
Agli inizi del 1900 alcune contraddizioni e incoerenze sperimentali irrisolte spinsero a cercare un nuovo modello: nacque così la teoria della relatività di Albert Einstein che superò i concetti di forza e di campo.
Il 14 settembre 2015 i fisici dell’osservatorio statunitense Ligo hanno rilevato per la prima volta la presenza di onde gravitazionali previste da Einstein.

Accanto al percorso teorico sono stati realizzati alcuni degli esperimenti chiave che hanno segnato il passaggio da una teoria all’altra.

Mostra (PDF)Materiali multimediali

IL MODELLO ANTROPOLOGICO DELLA PERFORMANCE

Docenti: Guerzoni, Navarria

Dobbiamo essere vincenti, orientati all’obiettivo, superare tutti gli ostacoli per raggiungere il successo e il maggior profitto; sconfiggere l’avversario, emergere come protagonisti assoluti nella lotta mortale per arrivare in vetta. In una parola: dobbiamo essere performativi.

Queste le richieste, perentorie e indiscutibili, che giungono a noi dai contesti educativi, familiari, sportivi, professionali dell’odierna società occidentale. Il lavoro proposto intende indagare le radici storiche e filosofiche che stanno alla base di questo modello, così diffuso e incidente nelle nostre esistenze. Quali le condizioni che hanno preparato e favorito la sua diffusione? Come tale modello si è evoluto nel corso degli ultimi tre secoli?

In sinergia con questo affondo di tipo storico, nella mostra si intende verificare la tenuta della nostra ipotesi, utilizzandola come chiave di lettura per interrogare il senso di alcuni fenomeni a noi familiari: i reality e i talent, le performance sportive, il linguaggio aziendale e le sue ricadute in ambito educativo.

Mostra (PDF)

S’IO POSSO MOSTRARTI UN VERO. LA SIMILITUDINE IN DANTE

Docenti: Crepaldi, Muzio, Ziglioli

Dante prima della Commedia non scriveva similitudini. Nella Commedia ce ne sono quasi 700.

Perché? Cosa gli è capitato di incontrare e di capire per cui una strategia che prima evitava poi è diventata necessaria, indispensabile?

Viaggiando nelle similitudini dantesche – nelle loro ragioni, struttura, funzioni, rimandi interni – abbiamo cercato di capire perché per lui sono così essenziali.

Mostra (PDF)