Scientifico. Le terze in visita alla Ducati e all’Università di Bologna

Lunedì 18 e lunedì 25 novembre, gli studenti delle classi terze del Liceo scientifico Alexis Carrel hanno partecipato a un’uscita didattica di carattere scientifico, finalizzata ad approfondire il rapporto tra teoria e pratica di laboratorio nella ricerca.

La mattinata è stata dedicata alla visita presso la Ducati di Bologna, dove gli studenti hanno esplorato un laboratorio interattivo di fisica. Qui hanno sperimentato i principi fisici studiati in classe, come la conservazione della quantità di moto e la dinamica rotazionale, attraverso macchinari interattivi. Inoltre, il tour del museo e dell’area di produzione ha offerto la visione dei processi di progettazione e produzione industriale, mostrando come teoria e pratica si incontrino nel mondo del lavoro.

Nel pomeriggio, i ragazzi hanno incontrato Pierluigi Strippoli, professore associato di Biologia Applicata dell’Università di Bologna e responsabile del Laboratorio di Genomica. Durante l’incontro, hanno approfondito le ricerche di Jerome Lejeune, scopritore della Trisomia 21, e scoperto come i moderni strumenti della genomica stiano aprendo nuove frontiere nella ricerca scientifica.

 

Scientifico. Botticelli al Museo Diocesano: un viaggio tra arte e meraviglia

“Opera certo mirabilissima; e per colorito, per disegno e per componimento ridotta sì bella, che ogni artefice ne resta oggi maravigliato” G. Vasari

Le classi quarte del Liceo scientifico hanno potuto osservare da vicino il Capolavoro esposto per l’Avvento 2024 al Museo Diocesano, l’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli.

“A meravigliarci è stato il Capolavoro, ma anche l’incontro con la direttrice del Museo, Nadia Righi, che ci ha parlato con passione del suo lavoro e di ciò che precede la scelta dell’opera d’arte da proporre alla città di Milano. Il grande compito del Museo è ricordare a tutti cosa significa attendere il Natale: sostare e guardare, osservare attentamente, meravigliarsi dei più piccoli dettagli di un’opera tutta da scoprire.

La direttrice ci ha poi raccontato il processo della scelta dell’opera e della sua esposizione, in collaborazione con l’architetto A. Colombo che cura da anni gli allestimenti e che ha dialogato con noi.

Abbiamo poi visitato la mostra fotografica di Giovanni Chiaramonte, abituando i nostri occhi a guardare a fondo, per restare meravigliati…come suggerisce Vasari!”.

La vista al Museo Diocesano è la prima tappa di un modulo di progettazione che coinvolgerà gli studenti nei prossimi mesi, finalizzato all’immedesimazione nel progetto di allestimento del nuovo Capolavoro.

L’arte di educare: il valore educativo dell’arte nella formazione

Lunedì 18 novembre si è tenuta la serata inaugurale degli eventi culturali della Fondazione Grossman per l’anno scolastico 2024/2025. L’evento ha celebrato L’arte di educare, tema centrale di un percorso dedicato a esplorare il profondo legame tra educazione e arte.

La serata, aperta con un discorso del nostro rettore, ha sottolineato come l’arte e l’educazione condividano un fine comune: dar forma e rispondere alla promessa unica che ogni persona porta con sé. Ricordando il pensiero di Romano Guardini, il rettore ha evidenziato come educare significhi favorire il dialogo tra il sé interiore e il mondo, attraverso incontri significativi che arricchiscono e plasmano la realtà personale. Particolare enfasi è stata posta sul potere educativo dell’arte: essa invita a cominciare di nuovo, infonde speranza, e offre esperienze che intrecciano bellezza e contenuto, incoraggiando un’apertura al possibile senza imporre schemi predefiniti.

Un programma tra musica, memoria e spazi rinnovati

La serata ha incluso momenti di grande intensità:

  • la performance musicale: Oltre il desiderio, interpretata dalla nostra docente di musica, Angela Alesci, accompagnata dal pianista Gianpaolo Argentieri. Attraverso celebri arie operistiche, sono stati esplorati i temi universali di libertà e amore
  • la presentazione del progetto dedicato a Elisabetta Vayno: un omaggio a una “educatrice nascosta” che ha segnato la vita di molti. Gli studenti del liceo, insieme all’architetto Maria Ghislanzoni e al nostro responsabile della comunicazione, hanno realizzato uno studio di destinazione per un nuovo spazio polifunzionale e il primo episodio del podcast Educatori nascosti dedicato alla figura di Elisabetta Vayno
  • l’inaugurazione del nuovo spazio polifunzionale: il taglio del nastro e un brindisi hanno concluso la serata in un clima di festa e gratitudine

Questa iniziativa segna l’inizio di un ciclo di incontri pensati per coinvolgere genitori, docenti e studenti in un dialogo profondo sull’educazione come arte.

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I Licei “Alexis Carrel” nell’indagine Eduscopio: meno dispersione, molta soddisfazione

Con soddisfazione segnaliamo i risultati ottenuti dai nostri Licei “Alexis Carrel” nell’indagine Eduscopio, promossa dalla Fondazione Agnelli, che “misura l’efficacia educativa di una scuola di II grado guardando agli esiti universitari e occupazionali di chi l’ha frequentata”.

Nella città di Milano, il nostro Liceo classico si è posizionato al terzo posto e il Liceo scientifico al quarto. L’analisi si basa sugli esiti al primo anno di università, considerando i dati delle classi di studenti immatricolati tra il 2018 e il 2021 che hanno completato con successo il primo anno di studi universitari. I risultati vengono valutati sulla base della media dei voti conseguiti e della percentuale dei crediti acquisiti tra quelli previsti. L’Indice FGA, utilizzato per stilare le classifiche diffuse su quotidiani e online, combina questi due parametri.

In relazione ai nostri scopi educativi, ci sembrano particolarmente significative le percentuali di diplomati in regola, molto alte in entrambi i Licei: il Liceo scientifico si posiziona al primo posto a Milano con l’85,3% e il Liceo classico al secondo con l’82,4%. Questo indice rileva quanti studenti iscritti al primo anno della nostra scuola hanno raggiunto il diploma al quinto anno senza bocciature o abbandoni.

Una conferma della nostra proposta formativa che  mira al fiorire della persona nella sua complessità. Dedichiamo infatti particolare attenzione, fin dai primi anni di scuola, a indirizzare e sostenere l’impegno dello studente in un clima di collaborazione tra tutte le componenti scolastiche. Questo approccio favorisce non solo lo sviluppo cognitivo, ma anche il consolidamento del metodo di apprendimento, della tenacia, dell’amicalità, dell’intraprendenza e di altre character skills essenziali per affrontare con soddisfazione e gusto l’avventura universitaria o lavorativa.

Ringraziamo tutti – studenti, docenti e genitori – per il contributo alla costruzione della nostra opera educativa.

Incontrare il Maestro: l’omelia della Festa di inizio anno

In occasione della Santa Messa celebrata durante la Festa di inizio anno della Fondazione Grossman, il 29 settembre all’Idroscalo di Milano, don Filippo Pellini, ex studente, ha tenuto un’omelia rivolta a studenti, genitori e docenti. Al centro della sua riflessione, don Filippo ha posto il tema del significato dell’educazione e del compito di ogni insegnante e genitore: guidare i ragazzi verso una vita piena di senso, accompagnandoli in un cammino in cui ogni esperienza di studio e di amicizia è occasione per incontrare il Maestro. Il testo dell’omelia rappresenta un approfondimento della missione educativa della Fondazione e testimonia la bellezza di una comunità in cammino.

Leggi il testo integrale per scoprire le parole di don Filippo e il suo invito all’impegno condiviso.

Omelia per la Santa Messa di inizio anno presso l’Idroscalo

Perché siamo qui? Perché la nostra scuola – che di per sé è un istituto laico – sente il bisogno di iniziare l’anno con la celebrazione di una messa? Almeno apparentemente, non è qualcosa di realmente necessario affinché una scuola assolva il suo compito. Si possono formare e preparare i ragazzi alla carriera universitaria o lavorativa anche senza celebrazioni all’Idroscalo e, in effetti, la maggioranza delle scuole non lo fa né pensa di farlo. A dirla tutta, la maggioranza delle scuole nemmeno può farle, mentre la nostra è una scuola libera. Ma, anche data questa condizione, rimane la domanda: perché siamo qui? Perché lo facciamo?

Penso di poter rispondere guardando alla mia esperienza personale. Sono entrato all’Alexis Carrel esattamente 20 anni fa, nel settembre 2004. Al tempo il Liceo classico non esisteva, avevamo un giardino più grande (ma non c’era il campetto da calcio e si usava solo per il test di Cooper!). Quell’anno iniziava i suoi studi superiori anche il prof. Invernizzi, mentre il prof. Maggi era già lì, ab eterno. Prima che il mondo fosse, Maggi era già in classe!

Gli anni passati all’Alexis sono stati per me decisivi e sono convinto di aver ricevuto una buona formazione. Se però dovessi dire cosa veramente è stato significativo, cosa veramente ha cambiato la mia esistenza, dovrei rispondere così: all’Alexis, per la prima volta, qualcuno mi ha fatto una proposta di significato. Per la prima volta qualcuno mi ha detto non solo che la mia vita ha un valore, ma che la mia vita ha un senso, una direzione. Per la prima volta qualcuno mi ha detto: «Tu sei fatto per essere compiuto e la strada del compimento c’è». Questo, negli anni – perché è stato un cammino lungo e travagliato – ha destato qualcosa in me, nel mio profondo. Tutti abbiamo nel profondo la domanda: «Maestro, cosa devo fare per avere la vita eterna», che si può tradurre: «Maestro, come può compiersi la mia vita?».

Qui arriviamo a quello che realmente ho incontrato all’Alexis: un maestro. Il maestro non è semplicemente colui che inculca nella testa del discepolo nozioni interessanti e utili. Il maestro è colui che propone un significato e indica il cammino per arrivarci. Ecco, all’Alexis ho incontrato questo: un maestro. Un maestro che aveva la carne dei professori – certamente –, ma anche degli amici. Anche gli amici possono essere maestri: come decidete di stare insieme e affrontare l’esistenza dipendere dal significato, dal senso globale, che date alla vostra vita. Infine – non lo dico per captatio benevolentiae – era una maestro che aveva la carne dei genitori dei miei amici. Nella prima lettura abbiamo ascoltato il comando diretto di Dio: «Questi precetti che oggi ti do… li ripeterai ai tuoi figli». Aggiungo io: ripeteteli anche agli amici dei vostri figli, che forse serve anche a loro.

Insomma, attraverso tanti volti, più che un maestro ho incontrato il Maestro. L’ho messo a fuoco un po’ più tardi, ma sempre con maggiore chiarezza.

Non mi ricordo più come si fa uno studio di funzione, né mi ricorda cosa Cicerone avesse di così importante da dire nelle Catilinarie, né cosa si sia deciso nella pace di Vestfalia, eppure sono certo di essere stato educato nel senso pieno del termine, perché sono stato introdotto al significato che non passa, alla sapienza che non si perde. Mi è stata aperta la porta del senso ultimo di tutto, anche dello studio di funzione, delle Catilinarie o dei grandi eventi della storia.

Ecco, allora, perché iniziamo l’anno scolastico con una messa. Se siamo da un lato del banco (quello in cui si deve studiare), ci serve per ricordarci che tutto quello che studiamo e viviamo a scuola ci serve per scoprire il senso della vita e – spero sia così per tanti – a incontrare il Maestro che tutti voi – lo dico con certezza – state cercando. Se invece siamo dall’altro lato del banco o se siamo quelli che del banco pagano la retta, allora iniziare l’anno celebrando la messa serve a ricordarci che abbiamo un compito più grande che inculcare nozioni o garantire una buona istruzione. Abbiamo il dovere di comunicare che la vita ha un senso e che possiamo conoscerlo e accoglierlo solo se incontriamo il Maestro.

Almeno nella nostra parte del mondo, non c’è niente di cui ci sia più bisogno di adulti che siano maestri. Davanti a questi ragazzi – che hanno tutto, ma che non sono mai stati così poveri, perché non sanno cosa farsene di questo tutto – il gesto di amore e carità più grande è offrire loro un significato che dia un senso a questo tutto. «Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?» [I briganti sono tutto ciò che deruba la vita del suo senso.] Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». È il compito che Cristo ci affida: professori, genitori, compagni di banco.

(don Filippo Pellini – Milano, 29 settembre 2024)

Primaria. Alla scoperta dei Camuni: l’uscita didattica delle classi terze

Giovedì 17 ottobre, le classi terze hanno vissuto una giornata emozionante e ricca di scoperte al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, a Capo di Ponte, nella splendida Valle Camonica. Questo luogo, Patrimonio dell’UNESCO, custodisce le antiche incisioni rupestri dei Camuni, preziose testimonianze di comunità preistoriche.

Guidati da esperti, i nostri alunni hanno potuto osservare da vicino i segni millenari lasciati dagli uomini della preistoria, immergendosi nei racconti di vita, cultura e tradizione del popolo dei Camuni. Un percorso affascinante li ha accompagnati nell’interpretazione di queste incisioni, riportandoli alle radici della nostra storia umana.

Nel pomeriggio, i bambini si sono cimentati in attività del mondo antico, come la levigazione della pietra, l’accensione del fuoco, la tessitura, la macinazione del grano e la creazione di polveri coloranti. Hanno anche eseguito il frottage delle incisioni su carta, portando a casa un ricordo tangibile di questa speciale giornata.

L’entusiasmo e la curiosità dei ragazzi sono stati il segno di una vera immersione nella storia: un incontro vivo con il passato, che li ha avvicinati alla comprensione del nostro patrimonio umano attraverso l’esperienza diretta.

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Primaria. Introduzione alle materie di studio

Con l’ingresso nelle classi terze, gli alunni della Scuola primaria della Fondazione Grossman iniziano a familiarizzare con le diverse materie scolastiche e i loro specifici metodi di studio. Per accompagnare i bambini in questo importante passaggio, le insegnanti delle tre sezioni hanno organizzato una serie di incontri con esperti, offrendo così un’introduzione viva e concreta alle materie.

L’obiettivo è stato quello di presentare le discipline attraverso l’esperienza diretta di chi, nella propria professione, si dedica quotidianamente allo studio e alla ricerca. I bambini hanno così potuto conoscere non solo i contenuti, ma anche il modo in cui si affronta e si sviluppa il pensiero critico in diversi ambiti del sapere.

Tre incontri, tre prospettive sullo studio

Il ciclo di incontri ha visto la partecipazione di esperti di diversa formazione, ognuno dei quali ha offerto una prospettiva specifica su temi storici e scientifici.

  • Padre Marco Finco ha guidato i ragazzi in un dialogo sul rapporto tra scienza e fede, proponendo una riflessione su come questi due ambiti possano convivere e arricchirsi reciprocamente.
  • Francesco Mauro, preside del nostro liceo classico, ha accompagnato i bambini alla scoperta dell’origine delle Olimpiadi nell’antica Grecia, introducendo il metodo storico e il valore della memoria del passato.
  • Infine, l’astrofisica Francesca Farina ha condotto gli alunni in un affascinante viaggio nell’universo, presentando il metodo scientifico attraverso l’osservazione dei fenomeni celesti e le grandi domande sull’infinità del cosmo.

Un primo approccio allo studio delle discipline

Questa esperienza ha reso l’apprendimento concreto e stimolante, mostrando ai bambini come lo studio possa essere un’avventura appassionante. Ascoltare il racconto di chi lavora nella ricerca ha acceso la loro curiosità, avviandoli verso un approccio più consapevole e positivo alle nuove materie che affronteranno.

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Secondaria. Conoscere in amicizia: l’uscita didattica di inizio anno

L’uscita didattica alla Sacra di San Michele, organizzata dalla Scuola secondaria di I grado, ha rappresentato un’esperienza paradigmatica del percorso educativo triennale. In questa età cruciale, gli studenti affinano il proprio metodo di studio e approfondiscono la scoperta della realtà, guidati da un corpo docente appassionato e preparato.

La visita alla Sacra di San Michele è stata un’occasione preziosa per esplorare il monachesimo e apprezzare il valore artistico e religioso di uno dei più importanti monumenti storici. I docenti di storia e arte hanno condotto gli alunni attraverso questa scoperta culturale, rendendo tangibile l’importanza di unire conoscenza e esperienza.

La seconda parte della giornata è stata dedicata a giochi di squadra, in cui gli studenti delle diverse sezioni si sono sfidati, rafforzando legami di amicizia. Gli studenti più grandi hanno accolto i “primini” all’interno delle proprie squadre, creando un clima di collaborazione e supporto reciproco. Questa giornata non è stata solo un’attività ricreativa, ma un momento per costruire relazioni autentiche che aiutino a scoprire il senso profondo della vita nella quotidianità scolastica.

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Primaria. Festa dell’accoglienza

Lunedì 30 settembre si è svolta la Festa dell’accoglienza per i bambini delle classi prime della nostra Scuola primaria.

La giornata è iniziata con la rappresentazione teatrale della storia de “Il Drago Vecchio”, messa in scena dai maestri e arricchita da canti eseguiti da tutte le classi. Questo momento speciale ha permesso di riflettere sull’importanza dell’amicizia, un dono prezioso che, come ricordato durante lo spettacolo, ci è offerto da nostro Signore.

I nuovi alunni di prima hanno potuto vivere in prima persona quanto sia bello sentirsi accolti in una scuola che li attende a braccia aperte, pronta a farli sentire parte di una grande famiglia.

Successivamente, la festa è proseguita con una serie di giochi a tema, in cui gli studenti delle classi quinte hanno preso per mano i nuovi arrivati, guidandoli e sostenendoli in ogni attività.

La giornata si è conclusa con un pic-nic nella mensa scolastica, dove grandi e piccoli hanno potuto condividere un momento di relax e allegria.

Benvenuti, cari primini! Siamo felici di iniziare insieme questo nuovo e importante cammino!

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Festa di inizio anno. Una giornata di condivisione e gioia

Domenica 29 settembre, presso l’Idroscalo, si è tenuta la Festa di inizio anno delle scuole della Fondazione Grossman. L’evento ha coinvolto famiglie e studenti di tutte le età in una giornata ricca di giochi d’acqua e momenti di comunità, in cui è emersa in modo evidente l’esigenza di vivere la corresponsabilità educativa all’insegna della libertà e della creatività.

Le attività sportive hanno visto protagonisti bambini e ragazzi alle prese con giochi e gare su Dragon boat e canoe.

Cuore della giornata è stata la Santa Messa di inizio anno, momento unitario per affidare l’anno scolastico al Maestro che si fa presente e ci accompagna nei segni e nei rapporti quotidiani. A celebrare sono stati tre sacerdoti della Fraternità San Carlo, ex studenti del liceo Alexis Carrel, e don Sergio, docente della scuola, sottolineando il forte legame tra la comunità educativa della Fondazione Grossman e il suo cammino formativo. Nella predica don Filippo ha sottolineato come i suoi anni liceali siano stati l’occasione di vivere in libertà la ricerca personale della sua strada, della sua vocazione. In questo sta il pilastro della nostra proposta scolastica: educare i nostri studenti a incontrare la realtà e a prendere sul serio la domanda di senso che l’impatto con essa suscita per scoprire il compito dato a ciascuno.

Dopo la Messa, genitori, studenti e personale scolastico hanno partecipato a un pic-nic sul pratone, occasione per dialogare e conoscersi.

Il momento di festa nel pomeriggio ha dato spazio alla band musicale dei ragazzi del liceo e a divertenti sketch pensati dai genitori per ripercorrere in modo ironico la storia della scuola, presentare i suoi personaggi e al contempo sottolineare i valori educativi della Fondazione.

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