Straordinario quotidiano. And the winner is…

480 ragazzi appartenenti a 13 scuole lombarde hanno accettato alla proposta dei nostri professori di arte della Scuola Secondaria di partecipare a un concorso fotografico dal titolo Straordinario Quotidiano. Dopo quasi due mesi la giuria, composta da Giovanni Gazzaneo, responsabile di Luoghi dell’Infinito (mensile di Avvenire) e presidente Fondazione Crocevia, e Max Mandel, fotografo e ricercatore iconografico, ha decretato i vincitori tra i 39 finalisti.

And the winner is…

classifica finale

1° classificato

Luca Ambrogi, Lo specchio di un bambino

«Non serve per forza uno spettacolare paesaggio per fare una bella fotografia: basta solo l’attenzione ai particolari, alle luci e alle ombre». È così. Nell’immagine e nel commento di Luca c’è una piena e già matura consapevolezza dello sguardo fotografico, e del proprio sguardo sul mondo. E quel gioco lieve tra gli oggetti del quotidiano e la nostra presenza, che costituisce l’orizzonte della nostra esistenza.

 

 

 

2° classificato, ex aequo

Leonardo Guarda, Sognando il mare

Dietro a questa immagine fresca e immediata c’è uno sguardo che va oltre, al di là del “soprammobile souvenir”: oltre lo spazio, con lo sdoppiamento della statuina nella sua ombra; oltre il tempo, con la statuina come ricordo del passato e speranza nel futuro. Uno sguardo allo stesso tempo divertito, nella luce e nei colori, e riflessivo, nella composizione che apre all’infinito.

 

 

 

 

Molari Kabitu, Riflettendo se stessi

«È nella solitudine […], che ognuno di noi può ritrovarsi e conoscere appieno se stesso».

È un’immagine che va al di là del “ritratto”; in questa foto ognuno di noi può vedersi riflesso. Coglie il senso profondo di quel che stiamo vivendo. Il nostro essere soli è il punto di partenza per il grande viaggio che tutti siamo chiamati a fare: il viaggio dentro noi stessi.

 

 

 

3° classificato, ex-aequo

Marta Passarelli, Luna domestica

Anche questo è uno sguardo che va oltre: si concentra dapprima sull’essenzialità geometrica dell’immagine e, quando con stupore ci accorgiamo dello spicchio della luna, siamo trasportati in un oltre che supera gli angusti confini della cucina.

 

 

 

 

 

 

 

Dario Pelis, Il sole visto da qui

Il sole, il cielo, le nuvole: elementi che si compenetrano quotidianamente ai nostri occhi, e che qui la veneziana filtra, suddivide, separa ma al tempo stesso unisce in uno spazio in cui la quarta dimensione è il pensiero. Una magia che nasce prima ancora che dall’obiettivo dalla capacità di vedere e di non distrarsi. Neppure davanti a delle semplici veneziane.

 

 

 

Segnalati

Maria Chiara Bertani, Lo sguardo di semplicità

Il volto del neonato illuminato e gli occhi che guardano lontano ci raccontano di una speranza che non va cercata fuori da noi, ma proprio in noi. Il piccolo figlio d’uomo è la grande speranza che non muore, è la forza della vita umana che, per quanto piccola, per quanto fragile è davvero più grande di qualsiasi cosa creata nei cieli e in terra.

 

 

Camilla Bianchi, New

Un’immagine che va letta come un racconto. In una dimensione un po’ straniante. Quasi onirica. Come diceva il saggio: non c’è tenebra così oscura che non possa essere illuminata dalla luce di un fiammifero…

 

Emma Fantini, Silver Lining

Bella la composizione, e la scelta del punto di vista, dalla parte dei birilli; bello il gioco di luci e ombre. Suggestivo l’uso del monocromatico. Un’immagine quasi metafisica: i birilli ci richiamano lo spaesamento delle figure di De Chirico, così come le ombre presenti in questa immagine ci proiettano nelle piazze del Pictor Optimus.

 

 

Benedetta Maggioni, Riflesso di stanze

Un fotografia che a prima vista può sembrare “semplice”. Ma è un riflesso carico di riflessioni. Quelle presenti nel testo che accompagna l’immagine, e quelle che hanno portato alla scelta dell’inquadratura, anzi, delle inquadrature nei diversi riquadri del mobile. Così un semplice arredo può diventare una storia.

 

Andrea Magni, La nostalgia della libertà

Questa immagine nella sua essenzialità dice tutto. La figura dà il senso della solitudine e insieme dell’attesa. Intelligente la scelta di non tenerla al centro della scena, lasciando più spazio davanti a lei, là dove va lo sguardo, che, grazie anche alla progressiva sfocatura del tavolato, si perde così nell’infinito.

 

Caterina Tesoro, Presente

«Il soggetto della mia foto è una bambina affacciata ad una finestra. La bambina è mia sorella. È una presenza, è il mistero più grande di tutti: la vita del prossimo. In questa foto ci sono tre elementi: il soggetto, la bimba; la cornice, la finestra; e le tende, che sono come un sipario. Dietro questo sipario, prima, si nascondeva la fragilità che il mondo faceva finta di non avere. Poi è arrivata l’emergenza coronavirus, e il mondo non ha potuto tenere nascosta la sua debolezza. Il sipario si è aperto come le tende tra le mani di questa bambina. Il titolo di questa foto richiama una citazione tratta da un film: Yesterday is a history, tomorrow a mistery and today a gift… that’s why we call it present. Questa bimba è un regalo per me, ma quello che sta accadendo è un presente per tutti: bisogna cambiare punto di vista per capirlo». Nella semplicità dell’immagine, e delle parole, di Caterina c’è il dramma, ma anche la  bellezza, della nostra vita ai tempi della pandemia.

Scarica qui il giudizio della giuria e le motivazioni

Premi

1° classificato

Canon modello Power Shot SX 430 is

2° classificato ex aequo

Nikon Cool Pix

3° classificato ex aequo

Set Di 21 Elementi Matite Pitt Medium Per Artisti 112976

A tutti i premiati e a tutti menzionati

Una fotografia originale firmata e in tiratura limitata di Max Mandel

 

 

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