Presepe Vivente. Un evento inarrestabile, una presenza definitiva
“La nascita di Gesù è un evento inarrestabile, una presenza definitiva. Un piccolo bimbo che viene a salvare l’uomo e ad abitare nel cuore di chi lo accoglie”. Così don Carlo Romagnoni ha spiegato il significato del Natale e il valore del Presepe Vivente delle Scuole della Fondazione Grossman.
Una giornata speciale iniziata presto con la costruzione del palco e della capanna, grazie alla disponibilità di alcuni papà degli alunni, proseguita con l’allestimento delle “botteghe” dei bambini della Primaria e l’inizio del corteo con i ragazzi delle medie. Un corteo di oltre 1.000 persone che dal cortile della Fondazione Grossman ha raggiunto il Giardino delle Crocerossine passando dal sagrato della Chiesa di San Leonardo Murialdo. Un fiume silenzioso e gioioso di alunni, famiglie e abitanti del quartiere in cammino verso una capanna dove ad attenderli c’è un bambino, oggi come 2.000 anni fa.
Come ha ricordato Don Carlo, mentre il popolo era riunito sotto la capanna, “quella notte tutto l’universo era impregnato di poesia, tutto era in silenzio per lo stupore della nascita di un bambino. Un bambino reale fatto di carne e ossa”.
Una notte in cui ai più semplici e umili, i pastori, è stato svelato dagli angeli cosa stava capitando e da lì hanno iniziato a capire e partecipare anche loro. Così da un nulla è sorto un piccolo popolo. “Una inarrestabile e definitiva presenta, un piccolo bimbo che viene a salvare l’uomo e ad abitare nel cuore di chi lo accoglie. Una presenza che rimane e si ripropone per sempre proprio perché è definitiva”.
Nei Re Magi, arrivati per ultimi in questa rappresentazione, il popolo di oggi si specchia e si ritrova. Tre uomini, saggi e potenti, che con cuore umile e semplice decidono di partire per un viaggio rischioso e difficile, “una difficoltà lenita dalla compagnia speciale tra di loro e dalla promessa di un annuncio”.