Liceo Classico – Convivenza di inizio anno a Ginevra
Il Liceo Classico e il mondo
Lo scorso giovedì 7 novembre tutto il Liceo Classico è andato in visita all’Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra e il triennio anche alla sede centrale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dove alcuni studenti hanno incontrato Michele Cavinato, Senior Legal Officer and Head of Unit (Asylum & Migration), che ha risposto alle loro domande su migranti e richiedenti asilo.
Abbiamo poi incontrato nel pomeriggio mons. Ivan Jurkovic, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Ufficio ONU di Ginevra, che ha risposto alle domande che i ragazzi del Liceo Classico gli hanno posto, come per esempio:
- Come fa Lei a raggiungere una prospettiva obiettiva nel leggere i fatti? Le fonte giornalistiche non sempre sembrano aiutare per arrivare a una comprensione. Quali strumenti Lei usa e consiglia per conoscere e capire davvero quello che sta accadendo nel mondo?
- Come si pone la Chiesa rispetto al fatto che spesso gli Stati si muovono perseguendo prospettive e interessi legati alla propria nazione?
- Un organo come il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha ancora una validità oggi, strutturato così com’era alla fine della Seconda Guerra Mondiale?
- Che cosa sta facendo e che cosa ha fatto l’ONU per risolvere la crisi in Siria?
Il Nunzio è rimasto molto colpito da queste domande e ha risposto ai nostri ragazzi. Riportiamo due sottolineature, in particolare, perché sono una chiara esemplificazione della nostra idea di Liceo Classico.
La prima cosa che ci ha chiesto il Nunzio è di essere utili. Come è possibile essere utili? La strada è il dialogo, sapendo cogliere di che cosa ha bisogno il mondo oggi.
Del resto “dialogo” è una parola greca, che ha dentro di sé la parola “logos”, “ragione”: è il confronto tra uomini che hanno un punto in comune, la propria ragione, per affrontare la realtà.
La seconda cosa che ci ha detto il Nunzio è che il mondo s’è allargato (noi della Vecchia Europa siamo meno del 5% degli abitanti del mondo); per esempio, parlando della Russia, che andremo a visitare con le ultime due classi, ha detto: «ignorarla è un’idiozia, non capirla è una cosa molto pericolosa, disprezzarla è stupido e la cosa più drammatica e catastrofica sarebbe non dialogare; senza questo non c’è visione per il futuro dell’Europa».
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