Primaria. In viaggio tra le stelle

Il 23 settembre gli studenti di quinta elementare sono partiti per un viaggio tra le stelle, alla scoperta del cielo e delle sue meraviglie.

Infatti, per la prima volta dall’inizio della pandemia, il Civico Planetario di Milano Ulrico Hoepli, situato all’interno dei giardini intitolati a Montanelli, proprio accanto al Museo di Scienze Naturali, ha riaperto le porte per le classi quinte della nostra scuola primaria. Guidati da un vero esperto di astrofisica, che ha loro raccontato in modo coinvolgente le caratteristiche dei pianeti, in particolare della Terra e i movimenti dei principali astri, i ragazzi hanno potuto osservare da vicino (letteralmente!) la volta celeste e dare avere una risposta alle loro più curiose domande.

Immersi nel buio, con il naso all’insù, hanno scoperto i segreti di quello che, fin dai tempi antichi, è lo spettacolo più affascinante tra tutti.

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Primaria – Primo giorno di scuola

Ore 8 in punto. Oltre il cancello della Fondazione Grossman 60 bambini, in trepidante attesa e fieri dei loro nuovi grembiuli, sono pronti a varcare la soglia per il primo giorno di scuola. Accompagnati da genitori emozionati almeno quanto loro, raggiungono il cortile dove sono pronte ad attenderli le maestre insieme al Rettore e alla nuova direttrice.

Sarà certamene un anno speciale. Nuovi orizzonti li attendono: c’è un intero cielo da bucare, come fa loro comprendere il Rettore raccontando la fiaba di una mongolfiera che squarcia un cielo cupo consentendo alla luce di tornare nel mondo.

La direttrice legge la frase dell’anno tratta da Il brutto anatroccolo di H.C. Andersen:

“Com’è grande il mondo!” esclamarono i piccoli. “Credete forse che questo sia tutto il mondo?” chiese la madre. ”Si stende molto lontano oltre il giardino, fino al prato…”

A questo stesso stupore i bambini saranno chiamati durante il percorso scolastico dalle proposte che incontreranno.

Un bel canto preparato da tutte le maestre conclude il gesto di accoglienza. Le tre classi si avviano, ordinate e piene di entusiasmo, verso le loro aule.

La scuola è iniziata!

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Ultimo giorno. L’amore per la scuola

L’ultimo giorno di scuola ha visto tutti gli studenti dei vari livelli, dalla Primaria ai Licei, riunirsi in assemblea con il rettore e i rispettivi dirigenti, per rispondere alla domanda circa quali diamanti, ossia scoperte, sia opportuno conservare e portare nel cuore al termine di un anno particolarmente travagliato e senza precedenti.

Quanto emerso dai vari interventi da parte dei ragazzi è un amore per la scuola, che si è svelata ai nostri occhi come un luogo in cui apprendiamo dentro a una trama di rapporti che significano amicizia, vita per tutti noi. Paradossalmente, tanti ragazzi hanno approfondito a distanza rapporti che prima davano per scontati. Allo stesso tempo, la scuola a distanza ci ha svelato il vero valore della conoscenza, che non è anzitutto il voto che possiamo conseguire in una certa prova, ma il gusto di conoscere le discipline per poter conoscere noi stessi.

All’inizio mi interessava venire a scuola per prendere il bel voto, ma ho presto capito che questo non mi bastava; voglio conoscere perché so che nella vita mi è e mi sarà utile per conoscere me stesso“. Oppure: “Ho scoperto che anche io valgo, che anche io posso conoscere come tutti, che anche io posso e voglio farcela“.

Noi tutti speriamo di poter tornare tra i banchi di scuola a settembre, ma intanto il primo vero diamante che abbiamo scoperto è che nessuna circostanza può impedirci di crescere. Alla conclusione dell’anno, tutti possiamo dire con orgoglio che un altro anno non è stato speso invano.

Guarda i due video realizzati dai docenti di elementari e medie per salutare quinte e terze

 

Finisce l’anno la scuola non si ferma

Si avvicina la fine di questo anno scolastico ma la scuola non si ferma qui. Un’intervista doppia alla direttrice della Scuola Primaria, Lucia Vanni, e al preside della Secondaria, Lorenzo Bergamaschi per presentare il programma degli ultimi giorni di questo anno scolastico tra lezioni speciali, incontri con professionisti e l’avvicinarsi dell’inizio di una nuova avventura scolastica.

 

Primaria. Le avventure di Pinocchio

Nel periodo di scuola a distanza volevo continuare a leggere il libro di lettura che avevo iniziato in classe, Le avventure di Pinocchio. Mi sarebbe piaciuto anche continuare a lavorare con i miei alunni di 3C della Scuola Primaria sulla lettura espressiva.

Come continuare ora in questo periodo di distanza forzata? Postare un video sarebbe stato molto più semplice, ma avevo bisogno di coinvolgere gli studenti e interagire con loro: è l’essenziale dell’insegnamento. Allora ho deciso di leggere e drammatizzare Pinocchio insieme ai miei alunni. Ho dato una parte a ciascuno di loro, mandavo prima il testo da leggere in modo che loro potessero esercitarsi nella lettura e quando erano pronti effettuavamo una videochiamata registrata. Non ci siamo limitati solo a leggere, ma abbiamo anche drammatizzato le scene del libro: curare l’espressione del corpo (la postura, la gestualità, etc…) oltre all’intonazione della voce richiede un lavoro approfondito di comprensione del testo ed è un modo efficacissimo per potenziare la lettura espressiva.

Maestro Stefano

Scuola Primaria. Ogni giorno occhi nuovi

Occhi nuovi per scoprire un nuovo sguardo sulle solite cose. Due video per mostrare il frutto della proposta di lavoro fatta dalla maestra di arte ai bambini della scuola primaria.

Un viaggio attraverso gli occhi alla scoperta di ciò che ci circonda, lasciandosi stupire dalla novità che può emanare un oggetto che si ha sempre davanti agli occhi ma da cui non ci lascia mai “chiamare”.

Guarda i video:

Prima parte

Seconda parte

 

Arte. Un nuovo sguardo sulle solite cose

Ogni giorno occhi nuovi” e “Straordinario quotidiano”: l’insegnamento di arte nelle scuole primaria e media on line alla ricerca di un nuovo sguardo sulle solite cose.

La proposta di lavoro che gli insegnanti di arte della nostra Fondazione hanno rivolto in questi giorni di quarantena ai bambini della scuola primaria e ai ragazzi delle terze della scuola secondaria è nata a partire dal desiderio che questa circostanza, come richiamato anche dal rettore nel suo discorso alle famiglie, possa essere vissuta come un’opportunità. Una reale opportunità di conoscenza sperimentata mediante l’osservazione e la restituzione di una parte di realtà attraverso le tecniche specifiche del linguaggio artistico.

Ai bambini della scuola primaria è stato proposto un unico tema per tutte le classi: “ogni giorno… occhi nuovi“. L’occasione per sentirsi uniti nel lavoro proprio come lo siamo nella medesima condizione di sacrificio, tutti quanti, dai piccoli ai grandi. A partire dall’osservazione delle opere di alcuni grandi maestri che hanno saputo cogliere la bellezza anche negli oggetti più umili e quotidiani.

I ragazzi delle medie hanno invece proseguito nel lavoro sul linguaggio fotografico, iniziato nella prima parte dell’anno, attraverso la realizzazione di uno scatto che affrontasse la tematica dello “straordinario quotidiano”.

Bambini e ragazzi hanno provato a guardare davvero ciò che ci circonda, mettendosi quasi in ascolto con gli occhi, lasciandosi stupire dalla novità che può emanare da un oggetto che si ha sempre davanti agli occhi ma da cui non ci lascia mai “chiamare”. La conoscenza parte da qualcosa d’altro che ci interroga, ed è essenziale lasciarsi educare a questo ri-conoscimento quotidiano!

Maria Regina Rizzini – Giorgio Salvato

Narrazione e ricerca del significato

In questi giorni è evidente che tutti noi abbiamo un gran bisogno di narrare e di ascoltare storie: per quale motivo?

Un bambino della scuola primaria ci introduce alla comprensione del misterioso rapporto che esiste tra narrazione e ricerca del significato…

Cara direttrice Lucia,

sono la mamma di Pietro di 1C. Visto che so che le fa piacere ricevere qualche racconto sulle giornate delle nostre famiglie e dei nostri bambini, volevo riferirle un episodio che mi ha colpito particolarmente.

Un paio di giorni fa, verso sera, vedo Pietro trafficare con foglietti, colori, forbici, colla. Mi dice porgendomelo: “Mamma! Ho fatto un libro!”. Tutta contenta, perché amo molto quando si dedica a questo genere di cose, prendo il manufatto e lo osservo. È un librino molto piccolo di pochi foglietti, che si sfoglia da destra a sinistra, come le altre sue produzioni di questo genere. Poi leggo.

IL  VECCHIO MULINO

C’era una volta un vecchio mulino che non faceva più la farina.

Ma era speciale, poteva fare spuntare gli alberi.

Da quel giorno lui tornò a lavorare.

“Carino”, penso, “chissà come mai ha immaginato questa storia?”.

La mattina dopo a colazione prendo di nuovo in mano il librino. Finalmente ho un’illuminazione: “Pietro! La tua storia è proprio come questo tempo che stiamo vivendo! Perché certo non è facile per un mulino accettare di non poter fare la farina, come per noi adesso non è facile accettare di non essere efficienti e produttivi come al solito, nel lavoro, nelle solite cose da fare, eppure, se stiamo attenti, forse ci accorgeremo di saper fare qualcosa di ancora più importante: invece che macinare in superficie possiamo accompagnare il seme fin nella profondità della terra (dentro il nostro cuore), perché possa mettere radici e far crescere una nuova pianta viva, poi due, magari un boschetto, perché no una foresta, che darà altri frutti, altri semi, nuova farina. È un tempo diverso, un altro lavoro, ma forse ancora più importante!

“Ho capito bene la storia Pietro?”.

“Sì sì mamma!”

La ringrazio per la fondamentale presenza della scuola e delle eccezionali maestre in queste settimane.

Elena e Pietro

 

Presepe Vivente. Un evento inarrestabile, una presenza definitiva

“La nascita di Gesù è un evento inarrestabile, una presenza definitiva. Un piccolo bimbo che viene a salvare l’uomo e ad abitare nel cuore di chi lo accoglie”. Così don Carlo Romagnoni ha spiegato il significato del Natale e il valore del Presepe Vivente delle Scuole della Fondazione Grossman.

Una giornata speciale iniziata presto con la costruzione del palco e della capanna, grazie alla disponibilità di alcuni papà degli alunni, proseguita con l’allestimento delle “botteghe” dei bambini della Primaria e l’inizio del corteo con i ragazzi delle medie. Un corteo di oltre 1.000 persone che dal cortile della Fondazione Grossman ha raggiunto il Giardino delle Crocerossine passando dal sagrato della Chiesa di San Leonardo Murialdo. Un fiume silenzioso e gioioso di alunni, famiglie e abitanti del quartiere in cammino verso una capanna dove ad attenderli c’è un bambino, oggi come 2.000 anni fa.

Come ha ricordato Don Carlo, mentre il popolo era riunito sotto la capanna, “quella notte tutto l’universo era impregnato di poesia, tutto era in silenzio per lo stupore della nascita di un bambino. Un bambino reale fatto di carne e ossa”.

Una notte in cui ai più semplici e umili, i pastori, è stato svelato dagli angeli cosa stava capitando e da lì hanno iniziato a capire e partecipare anche loro. Così da un nulla è sorto un piccolo popolo. “Una inarrestabile e definitiva presenta, un piccolo bimbo che viene a salvare l’uomo e ad abitare nel cuore di chi lo accoglie. Una presenza che rimane e si ripropone per sempre proprio perché è definitiva”.

Nei Re Magi, arrivati per ultimi in questa rappresentazione, il popolo di oggi si specchia e si ritrova. Tre uomini, saggi e potenti, che con cuore umile e semplice decidono di partire per un viaggio rischioso e difficile, “una difficoltà lenita dalla compagnia speciale tra di loro e dalla promessa di un annuncio”.

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Scuola Primaria – L’atelier dell’artista

Venerdì 29 novembre i bambini della Scuola Primaria della Fondazione Grossman hanno concluso il primo ciclo di lezioni del laboratorio creativo L’atelier dell’artista. Ciclo dedicato alla creazione, con il cartoncino e il cartone, di piccoli paesaggi tridimensionali. I bambini, ritagliando, incollando e dipingendo, hanno creato cartoline pop-up delle vacanze, modellini di una moderna casa dei sogni e scenografie di paesaggi in scatola.

I giovani artisti hanno lavorato con metodo progettuale realizzando opere originali spesso sorprendenti!

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